Mariano Fortuny, prima grande retrospettiva al Prado

Mariano Fortuny, prima grande retrospettiva al Prado. Mariano Fortuny, inaugura il 21 novembre la prima grande retrospettiva al Prado.

Un elegante ritratto dipinto da suo padre, Federico Madrazo, apre la mostra dal titolo Fortuny (1838-1874), la prima antologia che il Museo del Prado dedica a Mariano Fortuny (Marià Fortuny i Marsal).
L’esposizione raccoglie 169 pezzi, molti dei quali provenienti dal Museu Nacional d’Art de Catalunya. L’obiettivo è quello di illustrare attraversano le varie fasi della carriera di Fortuny il suo eccezionale eclettismo: è stato pittore, acquerellista, disegnatore e incisore.

La mostra segue cronologicamente i passi di Mariano Fortuny, partendo dalla scoperta della luce e del colore del Nord Africa fino allo sviluppo del suo gusto per il virtuosismo e le atmosfere orientali che lo hanno portano a trionfare nelle gallerie parigine del suo tempo.

Il suo contributo alla tecnica dell’acquerello è stato alla base del rinnovamento di questa tecnica in Spagna, Italia e Francia, consacrandolo come artista di estrema modernità.
Nato a Reus, Fortuny era figlio e nipote di artigiani, ma grazie a una borsa di studio ha potuto recarsi a Roma dove è entrato in contatto con la grande arte rinascimentale e barocca.

La prima sala della mostra si concentra sugli anni della formazione, che includono pezzi come la sua sensuale Odalisca (1859). Segue la parte dedicata al viaggio che ha cambiato la vita di Fortuny: nel 1860 il pittore si trasferisce difatti in Marocco. Una sezione dell’esposizione è poi dedicata ai grandi artisti che lo hanno influenzato: è stato un grande studioso di Ribera, Goya e Rembrandt.
Giunge infine il periodo del successo internazionale, con grandi tele che ricreano un mondo di bellezza in interni architettonici riccamente decorati.

 Fortuny (1838-1874)
Museo del Prado (Paseo del Prado, s/n. Madrid)
21 novembre >  18 marzo 2018

Articolo precedenteSPORT tra EPICA ed ETICA al teatro Brancaccio di Roma
Articolo successivoLa Lettura, gli illustratori in mostra alla Triennale, #coloredelleparole