L’Italia non è più la ‘terra promessa’ dei migranti

L’Italia non è più la ‘terra promessa’ dei migranti – La fotografia del loro lavoro in Italia riassunto in “5 p”: precario, poco pagato, pesante, pericoloso e penalizzato socialmente De Ponte, “Il primo diritto da garantire a chi nasce e cresce in Italia è la cittadinanza”

“L’Italia non è più la terra promessa dei migranti. Ormai è tempo di garantire loro maggiori diritti, altrimenti rischiamo di aumentare l’esclusione sociale, che la crisi economica sta già rendendo insostenibile. Il primo dei diritti da garantire è che chi nasce e cresce in Italia sia cittadino italiano”. Questo il messaggio di Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid, in vista della conferenza organizzata insieme al Parlamento Europeo e all’Associazione Stampa Romana, dal titolo “Il mondo è un pianeta migrante”, che si svolgerà domani a Roma, nell’ambito dell’Anno Europeo del Cittadino.

Dal 2011 l’Italia non è più paese di immigrazione, ma è tornata a essere terra di emigrazione, spiega ActionAid nel documento che presenterà domani. Nel 2011 sono arrivati in Italia 27mila stranieri e se ne sono andati 50mila italiani. Gli effetti della crisi economica stanno pesando fortemente sui più deboli e quindi anche sui migranti, che se ne vanno a cercare fortuna altrove.

“Ad andarsene sono i migranti che appartengono alle categorie più deboli e in particolare quelli che a causa della crisi economica hanno perso il lavoro”, afferma De Ponte. Ed è il lavoro una delle principali criticità della condizione dei migranti in Italia, spiega ActionAid nel documento Il mondo è un pianeta migrante. La condizione del lavoro per loro si riassume nelle “5 P”: il lavoro migrante è Precario, Poco pagato, Pesante, Pericoloso e Penalizzato socialmente.

“Attualmente un lavoratore straniero percepisce 300 euro in meno rispetto ad un lavoratore italiano”, continua De Ponte. “Uno stipendio netto medio mensile è di 973 euro, rispetto ai 1286 di un italiano. La condizione peggiora nel caso delle donne, per le quali il divario salariale nei confronti delle italiane è del 30%”.

Non è solo l’Italia a non essere più attraente per i migranti, ma l’intera Europa. Infatti la crisi economica globale – secondo ActionAid – sta in parte allentando le differenze Nord/Sud. La mappa mondiale della migrazione sta cambiando radicalmente: prima l’80% del flusso migratorio partiva dal Sud per raggiungere il Nord. Oggi un terzo si sposta all’interno dei paesi più poveri, un terzo continua a voler raggiungere i paesi ricchi e un terzo si sposta dai paesi ricchi ai paesi emergenti.

Il documento sarà reso pubblico nel corso della conferenza: “Il mondo è un pianeta migrante”, che si terrà a Roma, il 22 febbraio ore 11 – 13 presso la Sala delle Bandiere, Parlamento Europeo, Via IV Novembre 149.

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