L’incertezza come motore del desiderio

L’incertezza come motore del desiderio – Educa a Rovereto, gli incontri della prima giornata

Stiamo vivendo in un tempo in cui ci sentiamo obbligati a comprare, desiderare, a vivere al di sopra delle nostre possibilità. Un atteggiamento rischioso, che può avere conseguenze molto gravi come dimostrano i dati sulla nostra società: il 27% degli europei ha sofferto di disturbi psichiatrici. Per far fronte all’incertezza che ci spinge alla ricerca di sicurezze effimere dobbiamo innanzitutto accettare il cambiamento e lavorare sul nostro essere più profondo.

Abbiamo bisogno di “provviste” adeguate per affrontare questo tempo di incertezza, ha detto stamani lo psicologo Gino Mazzoli, membro del Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio per l’economia, la coesione sociale e la legalità della Camera di Commercio di Reggio Emilia, intervenendo all’incontro “Mappe e orizzonti”.

 

Ma quali sono queste “provviste”? O meglio, quali sono le mappe che, come ha detto lo psicologo e psicoterapeuta Ignazio Punzi, ci aiutano a orientarci nell’incertezza?
Innanzitutto dobbiamo renderci conto che l’incertezza equivale a un nuovo inizio, che vivere significa tornare a nascere.

 

“È un tempo terribile, ma allo stesso modo affascinante” ha commentato Ivo Lizzola, preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bergamo e direttore del Centro di Ricerca Interdisciplinare Scienze Umane, Salute e Malattia. In questo contesto desiderare non è più un esercizio solitario del poter cogliere nuove opportunità, esperienze o emozioni, in una sorta di “supermercato dei desideri codificati“, come lo ha definito Lizzola, ma significa “mettersi in gioco completamente con il desiderio più profondo di scoperta del sé”.

 

È quindi importante accettare il cambiamento in quanto base del rinnovamento. “Nella nostra vita siamo certi solo del fatto che siamo vivi e che un giorno moriremo – ha aggiunto Marco Tanda, conduttore dei moduli sul coaching esperienziale e dei corsi di formazione per coach. – Accettare con coraggio questa visione è un grande passo avanti che ci permette di affrontare meglio tutto quello che facciamo tra la vita e la morte e che, secondo me, dovrebbe essere molto divertente”.

 

Sono atteggiamenti mentali, mappe, per così dire, utili per affrontare l’incertezza, che però non è facile acquisire come dimostrano i dati sulla nostra società: il 27% degli europei ha sofferto di disturbi psichiatrici e la malattia più diffusa nell’Occidente dagli anni Settanta è la depressione.

 

Uno dei momenti che ha segnato l’inizio di questo clima di incertezza può essere individuato nella rivoluzione del ‘68 che ha portato libertà diffusa tra le persone; un periodo caratterizzato dalla rottura delle regole imposte fino a quel momento. Una conquista che ha portato con sé anche un rischio: chi non si auto-realizza viene considerato un fallito; “che bambino sei se non hai creato Facebook o Google nel tuo garage?” scherza Mazzoli.
“È diventato tutto molto più facile – ha aggiunto Tanda – Ma anche in quest’epoca di web e social network, dove posso conoscere, confidarmi e condividere la mia vita con chiunque solo attraverso un click, il bello rimane ancora incontrare le persone, nella propria incertezza“.

 

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