Le parole altre, il lungo viaggio di Tiziano Terzani presentato da Francesco Bruno alla Casa del Jazz

Le parole altre, il lungo viaggio di Tiziano Terzani presentato da Francesco Bruno alla Casa del Jazz – Sabato 23 luglio alle ore 21, alla Casa del Jazz Festival: il chitarrista e compositore Francesco Bruno presenta  “Le Parole Altre: il lungo viaggio di Tiziano Terzani” ispirato alla vita ed al pensiero di uno dei più amati giornalisti e scrittori del ventesimo secolo: Tiziano Terzani.

 

Lo spettacolo che vede la partecipazione straordinaria di Angela Terzani Staude è un viaggio multimediale portato sulla scena e ripercorso come in un  sogno, tra musica e immagini e narrazione, in un concerto/spettacolo dove le composizioni di Francesco Bruno spaziano attraverso le molteplici espressioni del jazz moderno, conducendo l’ascoltatore attraverso i luoghi, i suoni e la storia  dei popoli protagonisti della vita del grande giornalista e scrittore e della sua idea di pace.

 

Angela Terzani Staude  narra  il lungo viaggio di Tiziano Terzani, commentando anche significativi contributi video tratti dalle Teche Rai, nei quali Tiziano affronta con straordinaria attualità alcuni  dei grandi interrogativi ai quali l’umanità cerca di dare una risposta.

 

Il chitarrista Francesco Bruno, compositore e arrangiatore delle musiche, si esibisce  insieme a  musicisti del calibro di Enzo Pietropaoli, Pierpaolo Principato, Iginio De Luca e Tommaso Carlini.

Sullo sfondo del palco su un maxi schermo, durante lo spettacolo, scorrono  video inediti, realizzati in diverse parti del mondo e proposte in forma di video artistici  curati da Giovanni Bruno.

 

Africa, Siberia, Cina, Vietnam, America Latina, India e Stati Uniti, narrati da artisti che con questo originale progetto, hanno voluto raccontare il lungo viaggio di Tiziano Terzani come fosse un loro sogno, ma con suoni e immagini. Con altre parole.

 

 

Alla fine Tiziano si era reso conto che per incidere sul mondo non bastava che il giornalista raccontasse i fatti con la precisione di cui, nella sua vita di corrispondente dai vari fronti dell’Asia, lui stesso si era sempre fatto vanto. Quando nelle loro ultime conversazioni, raccolte in “La fine è il mio inizio”, Folco gli chiede un po’ perplesso, «Allora, come si racconta una storia?», Tiziano gli risponde «Col cuore. Con partecipazione. Mettendoti nei panni di quelli incatenati».

Mettendoti, col cuore, nei panni di chi soffre. Come fanno la musica, la poesia, l’arte.

 

«Secondo me, l’arte ha un enorme ruolo da svolgere», diceva Tiziano a James André Arevalos della rivista web Ardis Monthly nel dicembre 2002. «Proprio stamani leggevo nel giornale di una bella manifestazione fatta nel centro di Londra da artisti contro la guerra. Insomma, secondo me – lei mi ha già sentito dirlo e voglio ripeterlo – l’umanità è dinnanzi ad una grandissima, drammatica scelta epocale, che è quella fra un rimbarbarimento dell’uomo e un passo verso una sua maggiore spiritualità. Tutti gli strumenti che possono condurre l’uomo a prendere coscienza del dramma e a fare un passo nella direzione positiva, più giusta, mi pare sono assolutamente da usare.

E, scusi, lei non vuol dirmi che di tutti gli strumenti, la musica, l’arte non sono quelli che più arrivano al cuore? E siccome è dal cuore che deve venire oggi la risposta su quello che veramente vogliamo, e non dalla testa, e non dalla pancia – la testa con la sua logica, la pancia con i suoi bisogni – ma proprio dal cuore, ecco allora che con la musica, con l’arte, il messaggio può andare più a fondo.

E allora ben vengano gli artisti per la pace! Perché se la musica tocca qualche corda, non è la corda del corpo ma è qualcosa che c’è dietro. Allora ben vengano gli artisti per la pace! Ce n’è bisogno di letterati per la pace, di maestri per la pace. Ah, Dio mio, ne abbiamo bisogno da tutte le parti. Il mondo è oggi dinnanzi ad una drammaticissima scelta, bisogna capirlo!» (Tiziano Terzani    da rivista web Ardis Monthly dicembre 2002)

 

E’ ispirandosi a questa intervista che è nato il bel progetto chiamato «Le parole altre». Ho chiesto agli artisti che lo hanno realizzato che cosa volessero dire con questo titolo. In maniera semplice mi hanno confessato di aver voluto raccontare il lungo viaggio di Tiziano come fosse un sogno loro, ma non a parole, con immagini e suoni: in parole altre, appunto.

Ben vengano davvero gli artisti per la pace. (Angela Terzani Staude)

 

Info:  “Le parole Altre. Il lungo viaggio di Tiziano Terzani”:

www.francescobruno.com

www.myspace.com/leparolealtre

www.leparolealtre.com

 

 

Casa del Jazz: viale di Porta Ardeatina, 55 Roma

 

www.casajazz.it

 

ingresso:15 euro

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