La Zurda, ritmi argentini al BOtanique di Bologna

La Zurda, ritmi argentini al BOtanique di Bologna – Dal tango argentino, al suono del “charango”, alle ritmiche sudamericane e un orecchio al Messico del suono “clandestino”, precipitando con impeto nel “rock” non tradizionale. La Zurda porteranno tutto questo ai giardini di via Filippo Re, a Bologna, venerdì 6 luglio sul palco del BOtanique.

 

Forti di un calore e di una simpatia tipicamente latina, presentano un collage musicale che innesta su una massiccia ossatura rock i suoni delle culture indigene dell’America Latina, ottenuto utilizzando strumenti come il charango, il ronroco, il cajon peruviano e il bombo legüero.

 

La band è emersa nel 1997 su iniziativa di un gruppo di amici della località di Haedo, Buenos Aires, e si è subito messa in luce nell’ambito musicale underground con buoni risultati e ottime recensioni sulla stampa specializzata. Dopo aver vinto un concorso nel 2000, hanno registrato il loro primo album “Falopero este mundo” nel 2003. “Viaggiare” (2007) è il secondo lavoro. Nel 2009 hanno tenuto più di 30 concerti nei distretti della provincia di Buenos Aires e circa 20 in diverse città d’Italia.

 

I La Zurda sono stati invitati a collaborare e a contribuire nel cd dei Negrita “HellDorado”, esattamente nelle tracce ”Soy Taranta” e “Salvation”, inaugurando quello che è poi stato un interessante sodalizio artistico, proseguito in tour.

 

Il 2010 ha salutato l’uscita sia in Argentina che in Europa del nuovo album dei La Zurda “Acá y ahora”. Venerdì 6 luglio al BOtanique ritmo e divertimento sono assicurati

Apertura cancelli: ore 19,30

Inizio concerto: ore 21,30.

Ingresso gratuito.

Aftershow: ore 23.30-2 Patchanka Night con DJ PRAVDA (Russia) vs DJ CALAVERA (Madrid)

Per informazioni: 051 19980427 (Estragon Shop), www.estragon.it

BOtanique 3.0 è organizzato da Estragon e inserito nel cartellone di Bé – Bologna Estate 2012

 

BIOGRAFIA

La Zurda, band dal nome unico ed inimitabile, rappresenta la parte sinistra che è in ogni essere umano, appunto la “zona del cuore”, ecco perché la loro musica è davvero autentica, vissuta e un po’ visionaria.

Forti di un calore e di una simpatia tipicamente latina, La Zurda presentano un collage musicale che innesta su una massiccia ossatura rock il sapore della tradizione argentina. Si sono messi in luce nell’ambito musicale underground di Buenos Aires. Hanno partecipato ai maggiori festival della zona Arbol, Karamelo Santo, Andando Descalzo, La Tabarè e molti altri. Finalmente nel 2000 vincono il premio de La Resistencia, al quale hanno partecipato più di 2500 artisti dell’America Latina e della Spagna. Sono stati invitati al Festival Vive Latino, il più grande festival che si tiene a Citta del Messico, ed anche al Foro Sol, dove hanno condiviso il palco insieme ai Wailers, Fishbone, Los Fabulosos Cadillacs, Molotov ed altri artisti di livello internazionale.

 

Agli inizi del 2003 esce finalmente il primo album per l’etichetta Surco Records. “La Zurda”, omonimo è il titolo del disco, è stato registrato al Panda Studios sotto la supervisione di Gustavo Santaolalla, Mono Morello e Richard Trailo. Durante la registrazione hanno partecipato artisti importanti della scena nazionale argentina come Jaime Torres (charango) e Juan Cruz Urquiza (trumpet). Anche El Condor e Dani Suarez della nota band uruguagia dei Bersuit, hanno contribuito alle voci e cori. Alcune canzoni come “Santa Anita” (huayno funk), “Echale Semilla” (rock son), “Culebron” (cumbia nortena) e “Falopero” (hip hop andino) rendono l’idea di questo fenomenale melting pot di generi etnici e folkloristici latinoamericani sapientemente elaborati insieme al rock, crossover e folk. Dopo avere registrato il primo disco con la produzione di Gustavo Santaolalla (vincitore di Oscar a Hollywood e produttore di fama mondiale), finalmente vede la luce il secondo album, che è il frutto dei molti viaggi musicali e poetici della band. Il risultato di questa contaminazione è “Para Viajar”, un album che senza dimenticare le origini (tango, charango, haynos, chacareras, vidalas, mezcladas) porta ad una “mezcla” sonora che è quella della lingua del Globo. Tra i brani del nuovo disco troviamo “Chan Chan” (hip hop latino), “Sin Luz” e “Me Piace Tanto”, una cumbia che trae i suoi ritmi e la sua melodia dalla frequentazione italiana della band negli ultimi anni. L’uscita italiana del cd è affidata alla Venus Distribuzioni, Milano. Il tour invernale del dicembre 2007 è l’occasione per incontrare i Negrita, ritornati da qualche mese dall’Argentina dove stavano registrando il disco “HellDorado”, nello stesso studio dove registrano La Zurda, “Del Cielito” in Buenos Aires, che non era riuscito a farli incontrare ma aveva spianato la strada per un futuro incontro: il concerto in terra aretina de La Zurda riceve complimenti e stima da parte dei Negrita e dal quel momento inizia una forte amicizia e un sodalizio artistico.

 

Il tour di “Para Viajar “ decreta un successo di pubblico molto importante e sarà l’occasione dell’incontro con i Negrita per stabilire un feeling musicale fra le due band.

 

L’estate 2008 riparte il tour estivo dei La Zurda, durante il quale gli argentini vengono invitati a collaborare al cd dei Negrita “HellDorado”. La bella amicizia continua anche in terra sudamericana: all’interno del tour che la rock band aretina ha tenuto in Argentina, NEGRITA e LA ZURDA hanno diviso il palco in un paio di occasioni.

 

Approfittando della presenza in Argentina di Fabrizio Barbacci, presso lo studio Del Cielito di Buenos Aires, sono quindi iniziate le prime sessioni del nuovo album dei LA ZURDA, sessioni che si sono concluse all’Hollywood Garage, studio dei Negrita.

 

In contemporanea al loro tour del 2009, La Zurda ha collaborato nuovamente con i NEGRITA, aprendo alcuni concerti italiani della rock band aretina.

 

Website: www.lazurda.net ; www.myspace.com/paraviajar

 

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