La Mama Spoleto Open, Gruppo Nanou in Senza titolo per uno sconosciuto

La Mama Spoleto Open, Gruppo Nanou in Senza titolo per uno sconosciuto – Il 12 e 13 luglio il Gruppo Nanou porta in scena al Cantiere Oberdan di Spoleto Senza titolo per uno sconosciuto, un lavoro sul corpo che innesca uno spaesamento (molecolare) dello spazio.
Lo studio si concentra sulla sospensione del corpo in quanto riduzione del volume di azione: nel movimento concepito dal gruppo ravvenate le linee diventano oscillazioni vibratorie, il tempo si fa circolare e non esiste una necessità di inizio e di fine, trasformando il punto in una spirale…
“Senza uno stato di perdita del corpo, senza lo smarrimento dato per assunto – affermano i coreografi Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci – l’innesco non è possibile. Il corpo si occupa dello spazio mantenendolo perennemente in moto, un moto deterritorializzato.”
La relazione tra i corpi, in questo lavoro dal titolo stesso indefinito, è concepita per “onde gravitazionali”: un rapporto continuo tra presa e rilascio dello spazio, o meglio una continua “azione transitiva/centrifuga” che raccoglie l’esistente e lo rimette in circolo fuori da sé.
Lo spettacolo, che fa parte della rassegna LA MAMA SPOLETO OPEN inserita nel sessantesimo festival di Spoleto, andrà in scena in doppia rappresentazione quotidiana (ore 18 e ore 22).

GRUPPO NANOU nasce a Ravenna nel luglio del 2004 come luogo di incontro dei diversi linguaggi e sensibilità che caratterizzano la ricerca artistica di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura. In questo contesto corpo, il suono e l’immagine trovano un linguaggio comune nella coreografia, dando vita ad un’opera organica.
gruppo nanou concentra la propria ricerca sul corpo, inteso come: corpo sonoro, corpo/oggetto, corpo/luce, elementi che si situano sullo stesso piano del corpo del performer, il quale diviene segno tra i segni. Di conseguenza la coreografia è assunta come linguaggio comune alle diverse specializzazioni artistiche che dialogano sulla scena. Vi è una coreografia dell’immagine, il cui movimento è dato da un peculiare utilizzo della luce, ed una coreografia del suono, che non solo accompagna, ma suggerisce e talvolta svela la direzione stessa del corpo e del movimento.
L’immagine ricerca un altrove, in grado di sottrarre gli oggetti del reale all’oggettività di cui godono, lasciare fuori scena l’azione che funge da movente per osservare ciò che resta (l’indizio) o ciò che si dona come dato di fatto, carico di mistero, con lo scopo di riconoscere nei luoghi della quotidianità e dell’intimità quella piega da cui deflagra il dato conturbante.
http://www.grupponanou.it

Mercoledì 12 – Giovedì 13 luglio 2017

Doppia rappresentazione: ore 18 e ore 22

 

compagnia: GRUPPO NANOU
coreografia: Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
con: Sissj Bassani, Rhuena Bracci, Marco Maretti suono: Roberto Rettura assistenti alla coreografia: Marta Bellu, Rachele Monti
prodotto da: E / gruppo nanou
co-prodotto da: L’Arboreto Teatro Dimora di Mondaino, Cie Twain

con il sostegno di: La MaMa Umbria International, Cantieri con il contributo di: MIBACT, Regione Emilia-Romagna assessorato alla cultura

 

Cantiere Oberdan 
Piazza San Gabriele Dell’Addolorata, Via dei Gesuiti
Spoleto (PG)

Biglietti € 15,00

 

 

Articolo precedentePublic Enemy. L’Hip Hop al BOtanique di Bologna
Articolo successivoLa febbre della musica di Chaplin