A la Casa delle Culture di Roma due spettacoli in arrivo dal sud

 

Da Palermo la Compagnia Tre quarti di Maschera in SIRINATA D’AMURI scritto e diretto interpretato da Alessia Spatoliatore e con chitarra Gabriele Confaloni, lap top Pietro Delfino musiche di H.S.A.Factory. Una rivisitazione brillante e contemporanea della storia d’amore più famosa al mondo, l’amore impossibile tra Romeo e Giulietta riscritto come una favola, una favola che racconta la realtà e i suoi lati oscuri. Una tragedia che ha come oggetto l’amore e la tragicità dell’amore. A raccontare la storia sarà una donna, narratrice, ciarlatana e pupara, che giocherà con i linguaggi del teatro e con il pubblico, accompagnando gli spettatori attraverso il complesso e variegato mondo della narrazione.Uno spettacolo che nasce da uno studio approfondito delle tecniche di Commedia Dell’Arte, ma ispirato anche al teatro di strada ed alle tecniche del cunto siciliano, un contenitore artistico legato da un unico filo conduttore; l’amore.Per la riscrittura del testo la regista si è ispirata ad una nuova musica, non convenzionale, che nasce da una sperimentazione, da un lavoro di ricerca: riuscire ad unire differenti esperienze musicali per trovare un nuovo sound. Lo spettacolo contiene composizioni musicali inedite, create dalla HSA ( Hard Sound Art), un gruppo di ragazzi palermitani che da tempo cerca di creare qualcosa di nuovo, in linea con i cambiamenti della società.  Per questo spettacolo, gli artisti hanno ricercato nelle sonorità  della musica popolare e rock una sintesi, un connubio, per trovare un adattamento ai giorni d’oggi. In scena il 22 e 23 novembre 2014. In arrivo da Napoli dal 27 al 30 novembre 2014 il Teatro dell’Osso con ANTIGONE Una guerra civile scritto e diretto da Mirko Di Martino con Titti Nuzzolese e Luca Di Tommaso. Aprile 1945, in una città dell’Italia del Nord: i fascisti e i tedeschi sono in fuga ovunque, la guerra di liberazione sta finendo, anche se in molte zone si continua a sparare. I partigiani sono riusciti a scacciare i fascisti sotto la guida del valoroso comandante Eteocle, morto in battaglia per mano di suo fratello, il repubblichino Polinice. La carica di governatore della città è stata assegnata al commissario politico Creonte, comunista, il quale, come primo atto della sua amministrazione, dichiara che il corpo del traditore Polinice dovrà essere appeso per i piedi ad un lampione in modo che tutti possano vedere la sua triste fine. E’ la giustizia dei partigiani, spietata ma necessaria, soprattutto quando c’è in gioco il futuro della neonata Repubblica, ancora tutta da inventare e progettare.Ma la giovane Antigone, che è stata anche staffetta partigiana, si oppone alla legge dello stato in nome della legge del cuore, che la obbliga a prendersi cura del fratello morto. Antigone cerca allora di seppellire il corpo, ma viene scoperta e arrestata. Il Tribunale speciale militare la condanna alla fucilazione, nonostante gli appelli accorati di Ismene, sorella di Antigone, e soprattutto di Emone, figlio di Creonte e fidanzato di Antigone. Il suo destino è segnato: la guerra non prevede debolezze, le necessità della pace collettiva obbligano al sacrifico delle ragioni dei singoli. I cittadini assistono allo sviluppo della tragedia con reazioni diverse: c’è la partigiana convinta delle motivazioni delle sue scelte, c’è il giovane contadino che combatte per sfuggire all’obbligo di leva, c’è il partigiano deluso dalla piega che sta prendendo il sogno di libertà e democrazia. Su tutto, per tutti, c’è la guerra, dura, crudele, spietata, che condiziona il passato, il presente e il futuro.

 
CASA DELLE CULTURE DI ROMA
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