Jane’s Walk- Il balletto sul marciapiede. Grande successo per la prima edizione a Viterbo

Grande partecipazione alla prima Jane’s Walk viterbese, svoltasi nel quartiere di Santa Barbara il pomeriggio di domenica 3 maggio, a cura di Cantieri d’Arte IX edizione e Laboratorio Urbano Quotidiano. La passeggiata, dal titolo “Il balletto sul marciapiede, conversazioni a piedi nel quartiere di Santa Barbara”, organizzata in occasione della giornata del festival internazionale Jane’s Walk in onore dell’urbanista e attivista Jane Jacobs (http://www.janeswalk.org/italy/viterbo), ha visto i partecipanti coinvolti attivamente in un percorso di ri-scoperta di un angolo della loro città, e di riflessione sull’interrelazione fra il benessere dei luoghi, la qualità progettuale e chi li frequenta.
L’analisi degli spazi pubblici esistenti, le funzioni e le forme di utilizzo da parte degli abitanti, la qualità degli spazi verdi e la vita sociale della comunità sono stati solo alcuni dei temi affrontati dai tre giovani architetti e urbanisti che hanno accompagnato il gruppo di partecipanti, abitanti del quartiere e non, attraverso il percorso organizzato in 6 tappe. Momenti narrativi e descrittivi, su teorie e regole urbanistiche relative alla forma e agli usi del quartiere, si sono alternati a momenti di coinvolgimento partecipativo in attività di re-immaginazione degli spazi.
Dagli attenti suggerimenti e dalle riflessioni fatte insieme ai partecipanti è emerso quanto lo spazio pubblico non sia semplicemente un elemento residuale dello spazio destinato al passaggio delle automobili, ma anzi sia l’ingrediente fondamentale per una vita urbana piacevole e sicura. Lo spazio pubblico: deve essere creazione attiva e consapevole poggiata su un tessuto architettonico pensato sia per le auto che per le persone (di tutte le età), anziché il risultato di logiche economiche e commerciali che privilegiano altri aspetti della vita in pubblico.
Lo spazio pubblico ha bisogno di maggiori attenzioni perché è il principale supporto delle relazioni sociali e di comunità; non bastano quindi solo divieti di accesso e dissuasori, muretti di cemento e alberi sui marciapiedi, ma una progettazione centrata sulle esigenze delle persone.
Durante le tappe si è avuta l’occasione di incontrare diverse realtà che animano il quartiere, tra cui quella che da tempo sta lottando per la salvaguardia del parco delle Querce. Dal racconto della loro esperienza è emersa l’importanza del senso di comunità e condivisione che deve appoggiarsi su luoghi ricchi di significato e capaci di accogliere persone e relazioni: è per questo che ogni processo di cambiamento, per superare  le inevitabili forme di inerzia, deve partire dal coinvolgimento di tutte le persone attraverso i metodi della progettazione partecipata.
In questo senso una parte importante della passeggiata è stata il coinvolgimento dei partecipanti ai quali è stato chiesto di disegnare una “mappa mentale” delle parti del quartiere visitate. A loro è stato chiesto di fermarsi un attimo, osservare, parlare con la gente e innescare nuovi ed originali processi sul posto per comprendere le interazioni tra uomo e luogo.
Questa mappatura è, nelle intenzioni degli organizzatori, una prima restituzione collettiva dell’immagine di Santa Barbara, e il prototipo di un modello che si tenterà di replicare in altri quartieri della città con le stesse modalità.

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