Il Viaggio. L’omaggio per pianoforte di Francesco Di Giovanni all’eterno tema dell’errare

Il Viaggio. L’omaggio per pianoforte di Francesco Di Giovanni all’eterno tema dell’errare – Esce per Map Il Viaggio, l’omaggio per pianoforte di Francesco Di Giovanni all’eterno tema dell’errare. Al pianoforte la compagna di vita e di musica Gabriella De Nardo. “Il Viaggio è la condizione in cui vivo e sono vissuto, e forse è la condizione in cui spesso inconsapevolmente vive ciascuno di noi. Poche valigie, sempre pronte, cuore in tumulto, e sogni, tanti sogni, soprattutto quello di dare un senso a qualcosa che non sei stato tu a stabilire, ovvero il semplice fatto di esistere.”

Dopo il successo di Rock in Jazz, Francesco Di Giovanni torna alla sua formazione storica, quella classica, e lo fa contagiando il pianismo rigoroso di Gabriella De Nardo del suo linguaggio per chitarra, altrettanto rigoroso eppure pieno di incursioni nei linguaggi delle sue passioni di ieri e di oggi: il jazz e il rock. Ne esce un album delicato e assieme pieno di sorprese, composto eppure totalmente fuori dalle convenzioni.

Oltre a Gabriella De Nardo, che ha contribuito su una traccia anche in veste di soprano, il cd vanta la collaborazione con la chitarra di Fabio Fasano e il pianoforte di Carlo Maria Cordio che duetta in Mari lontani, brano a quattro mani.

La musica sarà disponibile anche in partitura.

Il viaggio

MUSICHE: Francesco Di Giovanni

PIANOFORTE: Gabriella De Nardo

Finito di registrare nel mese di aprile 2018

Presso CMC Recording (www.carlomariacordio.it)

Consulenza e fonica Carlo Maria Cordio

Disegno di Francesco Di Giovanni

Variazioni sull’Utopia

versione pianistica dall’originale per chitarra

Tema e variazioni

(Tracce 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7)

Giocavo a “mosca cieca”, un giorno ho incontrato l ’Utopia. L’Utopia mi ha insegnato a entrare in dialettica con la realtà. Senza l’Utopia, la realtà non la si vive, la si subisce

Preludio, Andante, Allegro Antico   

versione pianistica dall’originale per chitarra

(Tracce 8, 9, 10)

Protagonista il Tempo.

Presente, Passato, Futuro: L’armonia del Jazz modale richiama sonorità medioevali.

Passato, Futuro, Presente: Il Passato inizia a scolpire il blocco di marmo che  imprigiona il Futuro.

Futuro, Presente, Passato: Proiettati verso il Futuro, celebriamo nel Presente la grandezza del Passato.
Il viaggio

Poema Sinfonico per Pianoforte

La partenza, L’albergo, Gli imprevisti, Il soggiorno

(Tracce 11, 12, 13, 14)

Ogni viaggio si compie anche interiormente, ci sono sempre l’entusiasmo della Partenza, le regole, l’appannaggio del luogo che ci ospita, gli Imprevisti e il piacere del Soggiorno

Preludio, tango e fuga

(Tracce 15, 16, 17)

Preludiare è aprirsi con entusiasmo alle esperienze della vita.

Il Tango indica la strada privilegiata, quella del cuore.

La Fuga non è, come si potrebbe pensare, evasione, bensì dialogare, partecipare, interagire con altri.
Concerto per chitarra e pianoforte

Chitarra: Fabio Fasano

Pianoforte: Gabriella De Nardo

Allegro, Andantino, Moderato poi Allegro

(Tracce 18, 19, 20)

Storie antiche separano la Chitarra, vagabonda e ribelle, dall’Orchestra, dove ogni ruolo è rigorosamente stabilito. Anarchica esuberanza e senso di responsabilità estrema si uniscono nel sogno di realizzare l’Utopia. L’incontro tra queste due diverse filosofie di vita rivela insospettabili affinità.

Il Pianoforte è l’unico strumento che possiede le risorse per rivestire il ruolo dell’Orchestra. In questo caso Orchestra e Direzione coincidono nel Pianista.

Specchi e scacchi

Romanza

Testo di Adriano De Luna

Soprano: Gabriella De Nardo

Pianoforte: Gabriella De Nardo,

(Traccia 21)

Un sipario di spesso velluto separa la nostra percezione, dalla realtà più recondita.

Questo è il messaggio che giunge dalle parole dell’Autore del testo.

Rabbia, denuncia, rivolta, debordano da ogni sillaba e dunque da ogni nota.

Mari lontani

Fantasia per Pianoforte a quattro mani

Primo pianista: Gabriella De Nardo

Secondo pianista: Carlo Maria Cordio

Moderato maestoso, Adagio, Allegretto vivace

(Tracce 22, 23, 24)

Si parte guardando con apprensione la riva che si allontana dietro le nostre spalle.

Poi ci sono venti forti, grandi onde, pesci predatori…

Si giunge infine in un nuovo affascinante mondo, che ci seduce…

L’euforia dell’esser sopravvissuti ad ogni disavventura, ci pervade…

Le parole di Virgilio Celletti

Si intitola Il Viaggio il disco più recente di Francesco Di Giovanni, ma più che un viaggio è quasi una biografia dell’autore, puntuale e a tratti davvero affascinante. C’è in essa tutto il suo innegabile amore per il Jazz che è il momento più significativo di tutta la musica da lui composta.
Quanto il Jazz sia importante nella formazione di Francesco Di Giovanni è sin troppo facile riscontrare nel clima che si respira in queste sue composizioni e nell’interesse che l’autore dimostra nei confronti di interpreti come Charlie Parker e Oscar Peterson, vale a dire di due autentici caposcuola della musica afroamericana, accostati peraltro da Di Giovanni ad esperienze che non hanno date né connotati precisi.

La fusione fra Jazz e musica colta ne è un autentico presupposto, quasi scontato e naturale. Non si tratta di una operazione artificiosa e un po’ blasfema come qualcuno potrebbe ritenersi autorizzato a sostenere. Ciò che più colpisce di questo compact-disc è invece la ricchezza di temi e la varietà delle esecuzioni. Un dato quanto meno sorprendente se si considera che i sette brani in esso compresi sono affidati a un organico da considerare quantomeno essenziale.

Le musiche sono tutte di Francesco Di Giovanni e l’interpretazione è affidata soprattutto all’eclettico pianoforte di Gabriella De Nardo, ora concertante con il Soprano (la stessa De Nardo) nella romanza Specchi e Scacchi, ora con la chitarra nel Concerto per chitarra e pianoforte ora in Mari lontani, per pianoforte a quattro mani. Per pianoforte solo sono invece le Variazioni sull’Utopia e il Preludio Andante Allegro antico, versioni pianistiche di brani originalmente per chitarra, nonché il Preludio Tango Fugae Il Viaggio, un poema sinfonico per pianoforte, che dà il titolo all’intero lavoro.

Virgilio Celletti

Note del pianista

Eccolo finalmente, il CD è pronto. Lo ascolto e il mio entusiasmo aumenta. Chiudo gli occhi e ricordo la gioia che ho provato quando hai acconsentito, alquanto stupito, alla mia inaspettata richiesta di trascrivere per pianoforte alcuni brani originariamente composti per la tua adorata chitarra. Poi ho sollecitato la tua vena creativa chiedendoti di comporre brani originali per pianoforte. La seducente cristallina dolcezza melodica di eco mozartiano, la stupefacente vivacità contrappuntistica, l’incalzante e travolgente ritmo di derivazione jazzistica e brasiliana, la briosa ironia imitativa, lo sviluppo tanto logico quanto sorprendente dei temi musicali sono caratteristiche presenti in tutte le tue composizioni di immediato fascino, il tutto inserito sapientemente in una rigorosa architettura formale.

Il lirismo intenso e sensuale delle Variazioni sull’Utopia si alterna all’estro contrappuntistico del Preludio Tango e Fuga, al carattere scherzoso e danzante de Il Viaggio, alla suadente cantabilità dell’Andante (Preludio, Andante, Allegro Antico), al virtuosismo di impalpabile leggerezza di Mari lontani, alla trascinante apoteosi sonora di Specchi e Scacchi. Il Concerto per chitarra e pianoforte esalta le qualità timbriche dei due strumenti, arricchendo il secondo tempo di un sapore malinconico dalle infinite sfumature espressive, per poi sfociare in un vulcanico terzo tempo con chiari riferimenti al travolgente ritmo sudamericano.

Guardando gli spartiti, incautamente si incorre nel rischio di ritenere i tuoi componimenti facilmente eseguibili. Nulla di più falso. La complessità della tua scrittura pianistica risulta evidente man mano che si procede nello studio del brano, si affronta la difficoltà della diteggiatura, si supera lo scoglio di eseguire alcuni passaggi che, nella tua mente creativa di compositore, hai immaginato suonati da un’orchestra non da un pianoforte, seppur di ottantotto tasti. Tutte le tue composizioni, dense di contenuto di alto livello artistico, sono così cristalline nella purezza melodica, così lucenti nel bagliore ritmico, così avvolgenti nelle calde costruzioni armoniche che suonarle e interpretarle, richiedendo un pianismo elegante e brioso, diventa un piacere fisico e spirituale. Non un’indicazione interpretativa, non segni grafici di dinamica, non vincoli per l’esecutore. Lasciare al pianista la libertà dell’interpretazione è una delle principali caratteristiche che ti rende amatissimo tra i compositori. Come Mozart.

Gabriella De Nardo

Francesco Di Giovanni

Chitarrista, Jazzista, Compositore, Arrangiatore, Autore: Francesco Di Giovanni ancora ragazzino e, soprattutto, autodidatta inizia a lavorare come chitarrista in giro per il mondo, con uno stile del tutto personale e un vasto repertorio di linguaggi musicali diversi. Fra le collaborazioni vale la pena di ricordare la collaborazione con il quartetto con Renato Carosone.
Poi, con il tempo, sono venuti anche gli studi istituzionali e i diplomi: quello in Chitarra Classica, ma anche in Arrangiamento per Orchestra Jazz. In fondo il coronamento di una passione antica. Di fatto inizia prestissimo a scrivere dapprima musica per chitarra, che pubblica con le Edizioni Berben, poi per altri strumenti solisti, piccole formazioni cameristiche, quindi orchestre di fiati ed archi. Compone inoltre Concerti, Operette e molto altro.

Nella sua musica si fondono elementi diversi, sia di origine classica e polifonica che jazzistica. Su tutti un amalgama veramente molto personale e mai scontato.

La sua produzione annovera attualmente una cinquantina di composizioni, eseguite in pubblico sia in Italia che all’estero. Alcuni suoi arrangiamenti sono stati eseguiti al Teatro Sistina di Roma; è stato invitato a tenere Masterclass in Conservatori e come ospite in trasmissioni RAI. La prestigiosa rivista GuitArt gli ha dedicato un numero.

Ha al suo attivo una decina di dischi, tra Musica Classica e Jazz, pubblicati da varie etichette fra cui PHOENIX, AULIA, ALFAMUSIC.

Gabriella De Nardo

Fin da bambina studia pianoforte e in seguito canto, conseguendo brillantemente entrambi i Diplomi di Conservatorio. Soprano premiata in concorsi internazionali, interpreta Mozart, l’opera buffa napoletana, ma anche Weill ed autori del Novecento e contemporanei con la stessa soave intensità. Apprezzata per le sue doti sceniche, svolge ruoli da protagonista in opere liriche e di prosa.

In qualità di pianista si è formata con il repertorio classico, in cui trasferisce la propria cantabilità ed il proprio lirismo.

Da qualche anno suona anche in formazioni Jazz.

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