Il Ciclone Parsons Dance porta la gioia della danza al Teatro Alighieri di Ravenna

Il Ciclone Parsons Dance porta la gioia della danza al Teatro Alighieri di Ravenna – Sabato 26 e domenica 27 gennaio il ritorno della compagnia newyorkese
“Il mio obiettivo? Offrire l’opportunità di scoprire le meraviglie della danza a sempre più persone”: così il coreografo David Parsons definisce la missione della Parsons Dance Company, che apre il cartellone danza della Stagione 2018/19 del Teatro Alighieri e che Parsons ha fondato nel 1985 con il lighting designer Howell Binkley, vincitore di due Tony Award. Basata a New York e acclamata in tutto il mondo, la Parsons è una compagnia-icona della post modern dance, capace di coniugare alta qualità e accessibilità al pubblico di tutte le età ed estrazioni. Sabato 26 alle 20.30 e domenica 27 gennaio alle 15.30, la Parsons presenterà sul palco dell’Alighieri sei lavori, dal celeberrimo e immancabile Caught del 1982 – su musica di Robert Fripp dei King Crimson – a Microburst entrato quest’anno nel repertorio e per la prima volta presentato in Europa, su musica classica indiana; sempre a firma di Parsons, altri classici del repertorio della compagnia: Round My WorldHand Dance e Whirlaway, quest’ultima sulle note di Allen Toussaint, fra i più influenti artisti della scena rhythm&blues. Arriva invece in Italia in anteprima mondiale Eight Women, brano su musica di Aretha Franklin commissionato a Trey McIntyre proprio per il tour 2019 della Parsons. La Stagione del Teatro Alighieri è resa possibile dal sostegno del Comune di Ravenna, della Regione Emilia Romagna e del Ministero per i beni e le attività culturali, con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e la partnership di Unipol Banca.

Coreografie diventate cult della danza mondiale, interpreti capaci di infondere anima alla tecnica, una straordinaria teatralità e un lavoro fisico che hanno lasciato il segno sull’immaginario collettivo, tanto da far definire la compagnia “un ciclone” sulle pagine del New York Times: la danza della Parsons è solare e irresistibile, una vera e propria espressione di gioia che non manca mai di contagiare anche il grande pubblico. Per i propri tour in tutti e cinque i continenti la Parsons attinge tanto dal repertorio dello stesso direttore-coreografo, quanto dal canone americano e da commissioni alla nuova generazione di coreografi. Energia, positività, fisicità contraddistinguono le performance, affidate a interpreti di grande preparazione atletica e virtuosismo, nonché arricchite dalla collaborazione con artisti provenienti dai campi più diversi (da Dave Matthews a Robert Rauschenberg, da Donna Karan ad Annie Leibovitz).

Il ritorno della Parsons a Ravenna, dopo il best of proposto nel 2012, non può non includere Caught del 1982, che dopo più di trent’anni ancora conserva la propria freschezza e originalità. In questo solo le luci stroboscopiche “catturano” il danzatore mentre si muove sul palco, spesso in medias res: un capolavoro di tempismo, resistenza fisica e lighting design, per un risultato che ha qualcosa di ultraterreno. Microburst ha invece debuttato a New York a maggio 2018 e arriva in Italia in anteprima europea, un pezzo per quattro danzatori su musiche composte (ed eseguite live) da Avirodh Sharma, per tabla e vocalizzazioni che evocano l’India e l’isola caraibica di Trinidad, dove Sharma è nato. L’orizzonte musicale di Whirlaway sono invece quattro canzoni di Allen Toussaint che richiamano immediatamente le atmosfere un po’ funk e un po’ blues della sua New Orleans, mentre la coreografia supera efficacemente ogni confine di stile. Mentre Eight Women rappresenta un’assoluta sorpresa per il pubblico, le altre due coreografie sono datate rispettivamente 2012 e 2003. Round My World traduce le interconnessioni che caratterizzano la nostra epoca in una metafora visuale di circolarità e rotazioni. Protagoniste di Hand Dance braccia e mani che, mentre i corpi sono nascosti dall’attento gioco di luci, conquistano la scena sull’onda di una musica che scorre sempre più rapida.

La Stagione Danza continua il 16 e 17 febbraio con la prima italiana di Dance Me, l’omaggio a Leonard Cohen del Ballets Jazz de Montréal; seguiranno il gala di capolavori del Balletto Yacobson di S. Pietroburgo (16 e 17 marzo) e il Bach Project di Aterballetto (6 e 7 aprile).

Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org
Biglietti da 8 a 28 €. Speciale giovani: under 14 5 €; 14-18 e universitari under 30: 50% sulle tariffe ridotte

Articolo precedenteBarezzi Road: domenica in scena al Teatro Verdi di Busseto una rilettura contemporanea di Giuseppe Verdi
Articolo successivoGrace in Town in concerto al Monk