Gli attori della casa circondariale in scena in Un atto senza nome, un progetto teatrale a cura di ARCI Solidarietà Viterbo e Teatro degli Incerti

“Cosa state facendo?” Chiede Macbeth che torna a incontrare le Sorelle Fatali.

“Un atto senza nome” rispondono quelle.

 

UN ATTO SENZA NOME, due spettacoli in dialogo, il doppio spettacolo è in calendario il 9 giugno alle ore 14.30 presso la Sala Teatro della Casa Circondariale di Viterbo.

A partire dalla drammaturgia creata nella Casa Circondariale di Viterbo nel 2013 per lo spettacolo “Sulla ruota dei pensieri – ragionando su Macbeth”, abbiamo proposto a un gruppo di attori professionisti e non di elaborare le tematiche originali, ascoltare cosa si muove nel corpo, nell’emozione e nello spirito di fronte ad esse. I detenuti hanno qualcosa di profondo da dirci. Chi ha commesso reati e vive recluso può spiegarci qualcosa della vita e della società di cui mai potremmo venire a conoscenza. E’ un rischio che vogliamo correre?

Come Teatro degli Incerti e Arci Solidarietà Viterbo abbiamo spinto perché il ponte tra carcere e società, che è la cultura, fosse percorso in entrambi i sensi e che per una volta la tematica arrivasse dal carcere alla società. E’ nato così il laboratorio FUORI/DENTRO che ha dato forma a “Distanze”, performance andata in scena il 31 maggio 2015 presso Il Giardino di Filippo a Viterbo.

Questa la genesi di UN ATTO SENZA NOME, due spettacoli in dialogo.

Presso la sala teatro della Casa Circondariale di Viterbo assisteremo a una doppia partitura nella quale i due spettacoli vivranno integrandosi sulla scena.

Articolo precedenteIsia Design Convivio, la mostra evento collaterale di Expo Milano
Articolo successivoLa raccolta differenziata insegnata ai più piccoli