Gli ‘allievi’ di Riccardo Muti dirigono Aida

Gli ‘allievi’ di Riccardo Muti dirigono Aida. Giovedì 14 settembre (ore 19) al Teatro Alighieri, con il concerto che conclude la terza edizione dell’Italian Opera Academy fondata da Riccardo Muti, il lavoro condotto dal maestro con i giovani direttori d’orchestra, i maestri collaboratori e i cantanti su “Aida” di Giuseppe Verdi giunge all’ultimo atto. Sarà lo stesso Muti a presentare al pubblico i giovani allievi direttori d’orchestra che daranno conto del percorso compiuto e dei risultati raggiunti in queste intense giornate di studio e di approfondimento della partitura verdiana, ripercorrendone, sempre sul podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, la stessa ampia selezione che Muti ha diretto nel concerto di martedì. I direttori d’orchestra selezionati, che i tanti musicisti uditori ma anche il numerosissimo pubblico di studenti e appassionati hanno seguito durante tutte le tappe dell’Accademia – dal lavoro al pianoforte con le voci fino a quello con l’orchestra, scena per scena, atto per atto -, si avvicenderanno sul podio facendo tesoro dei consigli, delle indicazioni e degli insegnamenti che Riccardo Muti ha loro impartito, nel segno del più rigoroso rispetto del dettato verdiano.

Ad aprire la serata, con il Preludio e la prima scena dell’atto iniziale (fino a tutto il terzetto dei protagonisti) sarà l’unica donna tra gli allievi direttori selezionati, Katharina Wincor, che è anche la più giovane: appena ventiduenne, la musicista austriaca, oltre a numerose affermazioni in concorsi internazionali, vanta già collaborazioni prestigiose come quelle con il coro “Arnold Schoenberg” e con l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo. A concludere invece la prima scena del primo atto, passando poi all’atto successivo (Scena e Duetto Amneris-Aida, “Silenzio! Aida verso noi s’avanza…”), toccherà all’unico direttore italiano, Marco Bellasi, che formatosi al Conservatorio di Milano, ha collezionato una lunga serie di collaborazioni, culminate nella recente esperienza come Direttore junior-fellow presso il Royal Northern College of Music di Manchester, ruolo in cui ha diretto sia pagine sinfoniche che produzioni operistiche.
Per i Ballabili dell’atto secondo e l’inizio dell’atto terzo (dall’esotica introduzione all’aria di Aida,“Qui Radamès verrà… O cieli azzurri”), salirà sul podio Gevorg Gharabekyan, svizzero di origini armene: tante masterclass con maestri importanti, esperienze con compagini di rilievo (tra cui la Tonhalle di Zurigo e la Sinfonica di Lucerna…) e soprattutto con l’orchestra da camera I Tempi che lui stesso ha fondato a Basilea. Invece, per completare il terzo atto, la bacchetta passerà al ventinovenne iraniano Hossein Pishkar, che intreccia la prima formazione sulla musica tradizionale persiana al repertorio colto occidentale e, soprattutto, vanta già collaborazioni di una certa importanza, specie in Germania, dove ha studiato e diretto come assistente compagini quali la Rheinische Philharmonie di Coblenza e la Junge Deutsche Philharmonie a Francoforte. Infine, a dirigere l’ultimo atto sarà chiamato sul podio il finlandese Kaapo Johannes Ijas: non ancora trentenne, formatosi prima all’Accademia Sibelius, e ora fresco di laurea magistrale al Royal College of Music di Stoccolma, per il quale ha diretto diverse produzioni operistiche, e fondatore di una sua orchestra aperta ai più diversi repertori.

Sul palcoscenico dell’Alighieri, insieme alla Cherubini e al Coro del Teatro Municipale di Piacenza (preparato da Corrado Casati), i cantanti impegnati in questa edizione dell’Accademia: il soprano Vittoria Yeo nel ruolo di Aida, il basso Luca Dall’Amico il Re d’Egitto, Anna Malavasi mezzosoprano Amneris e il tenore Diego CavazzinRadamès. Completano il cast il basso Cristian Saitta Ramfis, il baritono Federico Longhi che dà voce a Amonasro, mentre ilmessaggero è il tenore Andrea Bianchi.

Non saliranno in palcoscenico, ma non va dimenticato che dietro il complesso esito di un’opera lirica c’è sempre anche il prezioso lavoro condotto dal maestro collaboratore, in questo caso sono quattro donne, selezionate tra le moltissime domande arrivate da tutto il mondo: dalla Cina Wei Jiang (28 anni), dalla Francia Emmanuelle Bizien (30 anni) assieme a due italiane Maddalena Altieri (26 anni) e Alice Lapasin Zorzig (22 anni).

L’Italian Opera Academy è stata realizzata grazie all’importante contributo di un gruppo di partner privati: Barilla, C.M.C. Ravenna, Coop Alleanza 3.0, The Shillmann Foundation, FBS, Mercedes Benz – De Stefani e QN-Il Resto del Carlino.

Info e prevendite: tel. 0544249244 – www.teatroalighieri.org
Biglietti da 15 a 40 euro.

Articolo precedenteL’arte in tasca. Calendarietti, réclame e grafica 1920-1940 al Museo della Figurina di Modena
Articolo successivoMaster di primo livello in critica giornalistica