Frustando l’acqua non si arresta il fiume, lo spettacolo di Riccardo da Torrebruna

Domenica 26 chiudiamo i nostri 20 giorni di Estate Romana – con il contributo del Comune di Roma – con tre ultimi appuntamenti ad ingresso gratuito da non perdere presso il Centro Culturale “Casale Caletto” – via del Casale Caletto, 1 –

 

In un quartiere come Casale Caletto – degradato, disagiato e, spesso, abbandonato – la cultura non può non essere anche sociale e allora l’ultima giornata si apre la mattina dalle 8 alle 14 alle con la risistemazione dell’area giochi e del campo di calcetto dove giocano i bambini.

 

La sera alle 20 lo spettacolo teatrale «Frustando l’acqua non si arresta il fiume» di Riccardo da Torrebruna.

Tratto dall’omonimo libro a cura di Patrizia Lanzalaco e Fabiana Bianchi attraverso racconti, pensieri e poesie delle detenute del “femminile” del Carcere di Rebibbia si racconta una storia vera di salvezza attraverso la cultura, il pensiero. La “Voglia di Riscatto”.

 

A seguire concerto di musica popolare napoletana – e non solo – con Enzo Carro e gli Ancia Libera.

 

Durante gli eventi sarà possibile visitare la mostra di tre artisti straordinari:

Aurelio Bulzatti, Mauro Molinari, Giuliano Pastori che offrono rispettivamente la narrazione della Città Multietnica, della Città Condominio, della Città Futura:

La Città Multietnica – Aurelio Bulzatti

I personaggi di queste opere sono i nuovi abitatori della città. Occupanti e persone che evidenziano una provenienza non solo fisiognomica ma culturale e religiosa extracomunitaria, di origine asiatica per lo più. Cercano e frugano alla ricerca della sopravvivenza e di una loro riproposta identità culturale.

La Città Condominio – Mauro Molinari

Il centro della città si circonda di una periferia sempre più fitta di caseggiati condominio. Abitazioni incombenti e minacciose, vissute da personaggi che si intravedono dalle finestre o che passeggiano sui tetti e sui muri, in un intreccio di vite e di racconti, a riempire gli spazi con la loro presenza e a sviluppare le loro storie personali, come in un alveare o formicaio di una varia futura umanità.

La Città Futura – Giuliano Pastori

Un futuro inquietante e tecnologico, con inquadrature che riprendono e riflettono una spazialità osservata dall’alto, come una surreale visione ripresa da telescopi posti all’esterno, in una dimensionalità rovesciata. Vive dell’incognita del futuro e della spinta dell’ideale. Nel desiderio di un miglioramento diffuso e nell’alternanza del dubbio e della passione.

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