Dall’Agricooltour al Premio Panseri fino a Il Tenco Ascolta. La tre giorni live del cantautore astigiano Jacopo Perosino

Dall’Agricooltour al Premio Panseri fino a Il Tenco Ascolta. La tre giorni live del cantautore astigiano Jacopo Perosino – Dalle montagne del cuneese alla Liguria. Prima il concerto “a consumo ridotto” dell’Agricooltour, poi il Premio Mario Panseri, dove è finalista, ed infine il Tenco Ascolta. E’ una intensa tre giorni live quella del cantautore astigiano Jacopo Perosino che in queste settimane sta portando in giro per l’Italia i brani del suo primo album da solista, Retrò (Isola Tobia Label).

Si parte il 26 luglio dall’Agriturismo Aire di Demonte (CN), dove, nell’ambito del festival “le pietre rotolanti, festa mercato a consumo ridotto”, è prevista una data dell’Agricooltour, l’ormai consolidato format estivo ideato da Carlo Mercadante, mente e cuore di Isola Tobia Label, che offre ai cantautori la possibilità di realizzare concerti in aree rurali per promuovere i propri progetti.

Il 27 l’appuntamento è a Cairo Montenotte (Sv) per la finale del “PREMIO MARIO PANSERI alla Canzone d’Autore 2019” in Piazza della Vittoria a partire dalle 20.45. Tra gli ospiti, la vincitrice della scorsa edizione, Agnese Valle, Braschi (Premio Bindi/Nuovo Imaie 2018), Federico Sirianni e gran finale con Giorgio Conte.

Chiusura di grande prestigio per Jacopo Perosino con “Il Tenco Ascolta”, il format ideato dal Club Tenco che si sviluppa in una serie di live in giro per l’Italia, durante i quali il Club invita ad esibirsi dal vivo i cantautori ritenuti più interessanti tra le centinaia che ogni anno spediscono il proprio materiale al Club. Domenica 28 luglio, alle ore 21.00, Il Tenco Ascolta arriverà a Sanremo, all’Anfiteatro San Costanzo, nel cuore della Pigna. Ospite speciale della serata sarà Enrico Nigiotti; a condurre la serata sarà lo storico presentatore del Premio Tenco, Antonio Silva.

La musica di Jacopo Perosino si muove tra immaginari onirici e suggestioni letterarie. Tzigani resi schiavi della nuova società cyber-sedentaria, regine di cabaret piene di lacrime e cerone, sordidi carcerati senza pentimento, sciantose algide e tristemente condannate all’adulazione: sono i personaggi surreali che animano “Retrò“, il suo disco d’esordio.

Undici tracce in tutto per un concept album che racconta la storia di un uomo, dalla fanciullezza all’età adulta sino alla morte in guerra. Una vicenda che trae ispirazione da “Il Mantello”, atto unico di Dino Buzzati.

Come nell’opera letteraria, anche Perosino affronta il racconto degli ultimi istanti della vita di un uomo al quale viene concessa l’opportunità di incontrare un’ultima volta i suoi cari: la madre, i nonni, la sorella e la fidanzata. Nel suo viaggio verso casa incontrerà esseri al limite della realtà. Quello che resta, alla fine, è la fotografia spesso spietata di una società morente.

In “Retrò” ogni brano vive in una sorta di stanza sonora a lui dedicata (fra rock, blues, pop, echi musicali dell’Est europeo e sapori circensi) come fosse un’ambientazione scenografica in musica fatta anche di rumori e suggestioni. Un modo di costruire un lavoro discografico che la dice lunga sulla vocazione dell’autore al teatro e quindi alla canzone teatrale.

Se si chiede a Jacopo Perosino di descrivere il suo primo album con poche parole, lui risponde che “Retrò è un disco che tiene compagnia parlando di solitudini, racconta l’assenza che genera mostri e fa risuonare le anime come vuoti a perdere e mai a rendere”.

Jacopo cresce ad Asti con una palla da basket in mano. Quando non gioca, suona. Classe 1988, esordisce nel 2011 al festival “A sud di nessun nord” con alcuni varietà e improvvisazioni di teatro-canzone. Il 2012 è anche l’anno in cui avvia il collettivo musical- teatrale Noàis, con il quale produrrà un disco e alcuni spettacoli, assieme ad alcuni musicisti e performer del panorama locale.

Nel frattempo scrive un monologo per il teatro, “Figli del 68”, che va in scena ad AstiTeatro 35. Nel 2014 produce e registra con il collettivo Noàis e Archensiel Studio di Paolo Penna un album intitolato Lanterne (Punto Rec Studios edizioni). Il disco ottiene alcune recensioni importanti e consensi ed è inserito nei 40 finalisti per la “Targa Tenco per la Migliore Opera Prima”.

Nel frattempo alterna la musica al teatro, con la stesura, le musiche e l’interpretazione del recital “Femmes dans la rue”, storie di donne coraggiose e poco ricordate.

Nel 2015 vince con il brano inedito “Levante” il premio “Colline di Torino- InediTo”, nella sezione testo-canzone, presso il Salone del Libro di Torino.

Tra il 2015 e il 2016 si esibisce con i Noàis in importanti rassegne nazionali quali Collisioni, Aria di Festival, ResetFestival, Tenco Ascolta, fino a concludere il tour promozionale in Germania presso lo storico Rondellkonzerte Music Festival.

Nel 2017 inizia i lavori del primo album solista, Retrò, avvalendosi della collaborazione di Paolo Penna (già chitarre e arrangiamenti Noàis) e di Giulio Rosa (Roy Paci, Vinicio Capossela, Bandakadabra, ecc.). La produzione artistica viene curata da Fabrizio “Cit” Chiapello presso lo storico Transeuropa Recording Studios di Torino.

Pubblicherà a breve un pamphlet tratto dal monologo “Figli del 68”, edito da Chinaski Edizioni.

Articolo precedenteCarroponte, gli eventi del weekend
Articolo successivoRoberto Cacciapaglia per la prima volta in tour in Cina con 8 appuntamenti nelle principali città