Close (your) Eyes Open Your Mind di Walter Prati e Sergio Armaroli

Close (your) Eyes Open Your Mind di Walter Prati e Sergio Armaroli – Prodotto dall’etichetta pugliese Dodicilunelunedì 10 settembre esce – distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei migliori store online da Believe Digital – “Close (your) Eyes Open Your Mind“, il nuovo progetto discografico con brani originali del duo composto da Walter Prati (basso, violoncello, electronics) e Sergio Armaroli (percussioni, electronics).

“Chiudere gli occhi e aprire la mente è ciò che si chiede a chi vuole ascoltare musica. Gli occhi vedono ciò che la mente vuole vedere e la mente permette di vedere quello che il cuore di ciascuna persona ha bisogno di sentire”, sottolinea Walter Prati nelle note di copertina. “È una continua corrispondenza tra necessità di chi ascolta e di chi fa musica. Forse questo è il riassunto del dialogo musicale tra due musicisti e un tam tam; un tam tam particolare, piuttosto imponente in grado di generare una così vasta gamma di suoni, capace di reagire a materiali così differenti (è stato suonato con diversi tipi di metallo, legno, stoffa) restituendo suoni sempre molto ricchi di suggestioni ancestrali. Dal quel materiale iniziale siamo partiti con il nostro interloquire che ha compreso altre percussioni, suoni elettronici, acustici ed elettrici”, prosegue il musicista e compositore. “Sono nati così cinque dialoghi tra pensiero interiore, individuale e realtà collettiva. Tra acustico ed elettronico, tra scrittura e improvvisazione. Lo sguardo limitato degli occhi ha lasciato spazio allo sguardo onnicomprensivo della mente. Nella cosmogonia buddista si narra del bodhisatva Milletamburi capace di suonare mille musiche differenti nel medesimo momento. Una raffigurazione potente della capacità intrinseca dell’uomo di poter fare e compiere azioni al di la delle proprie capacità considerate razionalmente. Semplicemente chiudendo gli occhi e aprendo la mente”.

Compositore ed esecutore, Walter Prati svolge attività di ricerca musicale, da sempre orientata verso l’interazione fra strumenti musicali tradizionali e nuovi strumenti elettronici, frutto dell’applicazione informatica al mondo musicale. Sue composizioni sono presenti in Italia nei cartelloni dei maggiori teatri e rassegne musicali. Dalla fine degli anni ’80 collabora con Evan Parker con il quale mette a punto un progetto di improvvisazione ed elettronica; progetto che porterà in seguito alla formazione del Electroacoustic Ensemble. Significativi poi gli incontri artistici con il chitarrista americano Thurston Moore (componente del gruppo Sonic Youth) e con il cantante inglese Robert Wyatt con i quali ha realizzato progetti discografici e performance live. Ha inciso dischi per BMG Ariola, Ricordi, Pentaflower, ECM, Materiali Sonori, Leo Records, Auditorium.

La poetica di Sergio Armaroli abbraccia molteplici ambiti espressivi alla costante ricerca di un’unità dell’esperienza. Si dichiara pittore, percussionista concreto, poeta frammentario e artista sonoro oltre a fondare il proprio operare all’interno del “linguaggio del jazz” e dell’improvvisazione come “estensione del concetto di arte”. Concentrato su una scrittura diffusa, consapevole di essere produttore “di-segni”, dove l’invenzione verbale è “gesto poetico”, nella vita è costretto ad uno sforzo pedagogico costante (www.sergioarmaroli.com). Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera e al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Si è perferzionato all’Accademia della Fondazione A. Toscanini di Parma e presso l’Accademia del Teatro Alla Scala di Milano conseguendo il titolo di professore d’orchestra. Ha frequentato inoltre l’Instituto Superior de Arte de L’Habana a Cuba. Ha suonato in diverse orchestre classiche, si è perfezionato sulla marimba e ha seguito corsi di batteria tenuti da Joey Baron, Han Bennink, Trilok Gurtu e Dom Um Romao. Ha al suo attivo diverse composizioni per il teatro e ha partecipato a diverse formazioni orchestrali italiane ed europee, nonché a una serie di registrazioni di musica classica e da camera. Nell’ambito del jazz si esibisce come vibrafonista e percussionista. Ha al proprio attivo numerose pubblicazioni in campo teorico musicale e poetico. Questo è il suo decimo cd con l’etichetta Dodicilune dopo “Prayer and request” (2010) e “Vacancy in the Park” (2015) con Axis Quartet, “Early Alchemy” (2013) un solo di marimba, “Tecrit” (2014) con Riccardo Sinigaglia (santur elettrico, flauti barocchi ed elettronica), “Micro and More Exercises” con Giancarlo Schiaffini (2016), “Structuring the Silence” con Fritz Hauser (2017), “From The Alvin Curran Fakebook – The Biella Sessions” con il quartetto guidato da Alvin Curran, “To play Standard(s) Amnesia” con il suo quintetto e Billy Lester (2017) e “Luc Ferrari Exercises d’Improvisation” con Giancarlo Schiaffini, Walter Prati e Francesca Gemmo.

L’etichetta Dodicilune è attiva dal 1996. Dispone di un catalogo di oltre 240 produzioni di artisti italiani e stranieri ed è distribuita in Itali a e all’estero da IRD in circa 400 punti vendita tra negozi di dischi e store. I dis chi Dodicilune possono essere acquistati anche online, ascoltati e scaricati su una cinquantina tra le maggiori piattaforme del mondo.

Articolo precedenteBackroads Project e Nico Morelli Trio in concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma
Articolo successivoDomani su Real Time il best of della serata finale di Festival Show 2018