Centro Italia sommerso da neve e scosse di terremoto

Centro Italia sommerso da neve e scosse di terremoto – E’ tornato a terrorizzare, a uccidere e a distruggere l’orco che si era svegliato il 24 agosto seminando nuovamente morte e distruzione nel Centro Italia. Mercoledì mattina l’orco che, dal 24 agosto ha tormentato la popolazione con oltre 47mila scosse di varia intensità, è tornato ad agitarsi bruscamente causando, su un centro Italia sommerso dalla neve, una prima scossa alle 10,25 di magnitudo 5.1 della scala Richter tra Lazio, Abruzzo e Marche sentita anche a Roma, Firenze, Napoli e in Emilia, la seconda scossa di magnitudo 5.5 intorno alle 11.14, una terza piuttosto lunga alle 11,26 di 5.3  localizzata nella stessa area interessata dalla sequenza sismica del terremoto de L’Aquila nel 2009 e una quarta alle 14.34 di 5.1 tutte tra L’Aquila e Rieti e, ancora una volta vicino ad Amatrice. Poi di nuovo, alle 16.16 un’altra di magnitudo 4.3 con epicentro a due chilometri dal paese nel Reatino a una profondità di 10 chilometri. “Mai vista una serie simile”, commenta l’Ingv che continua a monitorare lo sciame che sembra interminabile. A rendere la situazione molto più critica c’è la concomitante emergenza neve, con nevicate così intense che sull’Appennino non si vedevano da decine di anni. Emergenza su emergenza quindi. La popolazione è disperata. Sono bloccati nelle case, nelle roulotte da oltre tre metri di neve. I soccorsi arrivano a fatica, non c’è  nè corrente nè acqua e la temperatura è a dir poco polare. Gli animali muoiono e con loro anche le ultime speranze di ricostruire un futuro. Chi può e chi riesce scappa lasciandosi alle spalle frammenti di storia, di ricordi ma soprattutto tanto dolore e amarezza. Un’amarezza giustificata dai ritardi della burocrazia, dalle casette che non arrivano e da molto altro. Gli aiuti ricevuti sono stati preziosi, erano riusciti a ridare fiducia e speranza che sono state tristemente spazzate via dalle ultime scosse.

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