Campagna elettorale, ‘quello striscione non s’ha da mettere’

Campagna elettorale, ‘quello striscione non s’ha da mettere’ – Baccini “chiama” il prefetto dopo la rimozione “forzata” dell’unico striscione di Perfetti: “Inaccettabile che partano telefonate di ‘consigli’ non richiesti e usare la burocrazia come arma”

 

“Prima una telefonata, poi un’altra, e un’altra ancora. Voci diverse, uomini diversi, riferimenti politici diversi. Un solo comune denominatore: quello striscione deve sparire. Un modo di fare che mette in campo la parte più becera dell’italianità: l’arroganza del potere sotto forma di burocrazia. E quello striscione elettorale, unico piccolo elemento in un territorio comunale di circa 70.000 abitanti, che deve essere eliminato dalla vista”. La denuncia è di Angelo Perfetti, candidato alle Regionali con la federazione dei Cristiano Popolari.

 

“Evidentemente comincio a dare fastidio a più di qualcuno, e l’accanimento per oscurare l’unico ‘metro per tre’ dove era presente il mio volto e l’invito a votarmi lo dimostra. Decoro urbano, è stato detto. Ma ci rendiamo conto!? In una città devastata dai cartelloni elettorali, con marciapiedi pieni di colla e cartone, con muri aggrediti dai faccioni dei candidati, l’unico striscione sistemato in zona privata, che non sporca e che anzi copriva un muro semidiroccato, è considerato non decoroso… Proprio io che per coerenza non ho voluto mettere un solo manifesto elettorale in tutto il territorio per non sporcarlo… Ero anche disposto a pagare una eventuale gabella per l’esposizione del messaggio, di per sé pulito, ma il fine ultimo di questo intervento nei miei confronti evidentemente non era regolarizzare una posizione (dignitosa e minimale, peraltro, rispetto allo scempio che siamo costretti a subire) ma solo oscurare un nome che, evidentemente, stava e sta acquisendo troppa luce. Ho subito informato della cosa – prosegue Perfetti – i vertici della Federazione dei Cristiano Popolari e segnatamente il presidente Baccini.

 

“Non è tollerabile – ha detto il leader dei Cristiano Popolari, Mario Baccini – che si faccia una campagna elettorale con l’obiettivo di penalizzare qualche candidato, non è ammissibile che si facciano telefonate con ‘consigli’ non richiesti. Fiumicino deve cambiare modo di fare se vuole crescere, e abbandonare logiche di pressione che non fanno il bene della collettività. Mi sono attivato con il Prefetto per andare a fondo su questa vicenda che, al di là del singolo striscione che può essere marginale, è invece fondamentale per il modo con cui certi meccanismi vanno avanti. Voglio sapere chi si permette di chiamare, chi sollecita l’intervento di pezzi delle istituzioni amministrative locali, chi invece di proporre una propria idea cerca anche con mezzucci di soffocare quella degli altri. E’ un modo di fare non tollerabile, ancor più pericoloso se si pensa dove sarebbe possibile arrivare con questi metodi se invece di un banale striscione lungo un metro ci siano in ballo interessi milionari. Sia chiaro, non ci fermeremo”, conclude Baccini.

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