Camera: incontro parità e sicurezza

Camera: incontro parità e sicurezza – La Camera dei Deputati, oggi, lunedì 3 giugno, in una mattinata dedicata alla parità ed alla sicurezza, ha aperto le porte della Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, alla Polizia di Stato che 60 anni fa si colorava di rosa dando il benvenuto alle donne in divisa. Un primo passo verso l’uguaglianza di genere che sarebbe arrivata alla pienezza del suo significato a distanza di 22 anni.

Le neo ispettrici ed assistenti, questi erano i due ruoli inizialmente previsti, avevano il precipuo scopo di evidenziare situazioni di disagio personale, familiare, a volte anche sociale, relativi al sesso femminile o a minorenni, nello specifico ogni tipo di reato commesso da donne o minori o in danno di donne o minori tentando se del caso di porvi rimedio.

Con il passare degli anni la società italiana accelera le sue trasformazioni e la Polizia di Stato, attenta interprete dei suoi tempi, non rimane indifferente. La riforma attuata con la l. 121/81 sull’ordinamento della pubblica sicurezza stabilisce che personale maschile e femminile hanno parità di carriera e di mansioni e da allora comuni sono i concorsi di poliziotti e poliziotte, comuni sono la formazione e la partecipazione a corsi di specializzazione o qualificazione, comuni le possibilità di carriera.

Fiat 1100 e Camper Polizia con i colori d’istituto, noto per le campagne d’informazione contro la violenza sulle donne, posizionati su Pizza Montecitorio, hanno accolto ospiti, curiosi e passanti.

Una mostra fotografica allestita lungo il Corridoio dei Busti ha introdotto l’argomento ai partecipanti immortalando le donne poliziotto nel corso degli anni, la loro evoluzione, il loro cambiamento, il percorso verso l’emancipazione. Oggi in polizia ci sono donne questore, donne dirigenti di commissariato, di sezioni di polizia stradale, donne pilota d’elicottero, donne istruttori di tiro, tecniche operative o difesa personale, donne investigatrici, donne dei servizi scorta e sicurezza, donne che per la loro spiccata abilità comunicativa e la naturale propensione a smorzare gli accenti di aggressività vengono impiegate molto opportunamente nelle manifestazioni di piazza a garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica. A testimonianza di questo processo di modernizzazione ad inizio anno il gentil sesso registrava: 5 Dirigenti generali, 37 Dirigenti superiori, 267 primi Dirigenti, 945 Direttivi (Vice Questori, Vice Questori Aggiunti e Commissari Capo), 1356 Ispettori, 1938 Sovrintendenti, 9899 Assistenti, 744 Allievi. Donne eclettiche, poliedriche, capaci di coniugare il ruolo di professioniste con quello di mogli e madri.

A moderare l’incontro introducendo i diversi momenti della ricca tabella di marcia la giornalista Laura Chimenti.

Il Vice Presidente della Camera, Carfagna, ha dedicato “questa giornata a Emanuela Loi”, poliziotta uccisa a 24 anni nell’attentato al giudice Borsellino: “Fu la prima agente donna della Polizia di Stato a restare uccisa in servizio”.

“Una maggiore specializzazione e una maggiore presenza delle donne in Polizia e’ un argine potente alla grande emergenza nazionale dei femminicidi. Non e’ piu’ tollerabile che una donna su tre subisca violenza nel corso della sua vita, e quasi sempre da parte di chi avrebbe dovuto amarla, nel 78% dei casi le donne vengono uccise in casa loro”.

“Le competenze unite alla sensibilita’ nei confronti delle vittime, sono essenziali per garantire una buona accoglienza delle donne in difficolta’. Molto spesso – ha aggiunto – l’impatto con le istituzioni costituisce un incentivo per indurre le donne a sottrarsi alla violenza, fiducia ed empatia sono decisive anche all’attivita’ investigativa, e grazie all’esperienza maturata negli anni, abbiamo ottimi risultati”. “E’ indubbio che una donna in difficolta’ e’ piu’ portata a confidarsi con un’altra donna, ecco perche’ l’azione delle donne in Polizia e’ determinante per sostenere e aiutare chi denuncia ma anche per rassicurare quelle piu’ incerte e convincerle a denunciare di piu’ e fidarsi di piu’ e lo Stato non deve abbandonarle. Le donne in Polizia – ha sottolineato Carfagna – rappresentano al meglio quei valori in cui ho sempre creduto: la forza dello Stato, la difesa dei piu’ deboli, l’onesta’, l’impegno civico, la fedelta’ alla Costituzione. Valori civili e sociali che sono incarnati anche da tutte le donne che lavorano negli altri corpi dello Stato. Ieri abbiamo festeggiato il 2 giugno, mi auguro sia stata per tutti una occasione di riflessione sulla gratitudine che dobbiamo a tutte le Forze dell’ordine e le Forze armate che rappresentano lo Stato, la legge e la giustizia. Rispettate sempre il loro lavoro e sacrificio, rischiano la vita per proteggere noi e le nostre famiglie, il nostro Paese. Per loro e’ molto piu’ che un lavoro, e’ una missione e siamo sempre grati”.

A seguire il Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli grato ed orgoglioso dell’operato e dei risultati conseguiti dal personale femminile che tanto hanno fatto e continuano a fare per azzerare il numero delle vittime di forme di amore malato.

“Di acqua sotto i ponti ne e’ passata, e’  cambiata la societa’ e il ruolo della donna, anche se il fatto  stesso che ricordiamo l’anniversario delle donne in Polizia  significa che qualche tratto di strada ancora dobbiamo compierlo.  Oggi il nostro e’ il corpo armato dello Stato che vanta il maggior  numero di donne, abbiamo superato le 16mila unita’, ma la cosa di  cui vado piu’ fiero e’ che le nostre colleghe nell’ambito del  settore dirigenziale coprono una percentuale significativa, il  35%”. “C’e’ il tema dei  reati di genere e le nostre sezioni specializzate vedono le nostre  colleghe in una posizione di prevalenza e di capacita’ che non ha  eguali. I reati di genere – ha aggiunto – rappresentano un grosso  problema rispetto alla trattazione delle vittime, paghiamo ancora  una cultura in cui la vittima non e’ al centro”.

Con la proiezione di un video, la Polizia di Stato ha raccontato attraverso la testimonianza di una rappresentante di allora, l’ex Ispettrice Patrizia Cavallini e di una di oggi, il Primo Dirigente Alessandra Simone, la storia, l’impegno, la costanza, la dedizione e la passione che hanno contraddistinto, nel corso degli anni, le sue donne speciali al servizio di altrettante donne speciali.

Tanti gli interventi a partire da quello del direttore del Servizio Polizia Postale, Nunzia Ciardi sul revenge porn e sui reati perpetrati attraverso il web, a quello di Paola Del Regno vittima di violenza e stalking.

Centrale, infatti, nella trattazione del tema oggetto dell’incontro, la lotta contro il femminicidio rispetto alla quale le donne poliziotto risultano da sempre preziosissime alleate.

L’intuito del legislatore del 1959 di valorizzarne sensibilità materna e innata abilità psicologica per arginare il fenomeno si è infatti rivelato vincente se si considera l’aumento del numero delle denunce negli ultimi anni.

Campagne di sensibilizzazione come “Questo non è amore” o “Progetto Camper” sono condotte dalle poliziotte allo scopo di prevenire reati contro vittime del loro stesso sesso. Informare: sull’importanza di denunciare, sulle modalità d’ ascolto, sul sistema di protezione previsto per allontanare la donna dal suo carnefice, è passaggio imprescindibile per un’efficace e vincente risposta ad un problema che continua ancora oggi a creare allarme sociale.

La Polizia di Stato ha istituito, non a caso, in molte città le sale audizioni protette per ricreare un ambiente confortevole che favorisca quel rapporto di fiducia indispensabile per far maturare nella vittima la necessità di raccontare.

Anche sotto l’aspetto repressivo il fiuto femminile, unitamente all’aggiornamento costante, ha permesso, sempre sull’argomento, la soluzione di indagini complesse.

A concludere l’evento il contributo del Direttore degli Istituti d’Istruzione Maria Luisa Pellizzari che ha raccontato la sua esperienza di investigatrice alla Squadra Mobile prima, ed alla Dia poi, sottolineando il nevralgico ruolo della formazione sulla quale molto sta investendo la Polizia di Stato consapevole dell’importanza di avere, per il perseguimento dei suoi obiettivi, in tutti i ruoli ed a tutti i livelli, donne ed uomini preparati ed efficienti.

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