Barre Phillips e il Cepi meet Parmafrontiere alla Casa della Musica di Roma

Barre Phillips e il Cepi meet Parmafrontiere alla Casa della Musica di Roma – Saranno in tanti sul palco della Casa della Musica, mercoledì 20 febbraio con inizio alle ore 21 per un grande appuntamento dedicato alla magia dell’improvvisazione: Barre Phillips torna a Parma per costruire con Roberto Bonati e Parmafrontiere un appuntamento all’insegna dell’improvvisazione per una performance che mescola  le sonorità e le scuole jazzistiche dei musicisti del CEPI, Centro Europeo Per l’Improvvisazione, fondato da Phillips a Le Haute Ville al centro della Provenza, e alcuni degli artisti che da anni collaborano con ParmaFrontiere. L’evento, organizzato dall’Assessorato alla Cultura – Casa della Musica è una coproduzione ParmaFrontiere e Cepi che conferma la vocazione produttiva e internazionale di ParmaFrontiere da anni luogo di incontro da tutto il mondo di artisti e di proposte musicali, in un perfetto equilibrio fra ricerca matura e novità più giovani.

In una intervista del 2004, lo straordinario contrabbassista Barre Phillips racconta “Suonare musica improvvisata significa seguire ciò che l’orecchio mi dice di suonare e, in questo, il mio contributo, la mia abilità è rappresentata dal fatto di poter riprodurre quello che mi sta passando nella mente. Un buon esempio in questo senso è l’esperienza maturata con Paul Bley e Evan Parker. Con loro ho sempre ben presente il mio ruolo come bassista, sento cosa stanno facendo, dove stanno andando e se, per esempio, stanno intessendo un dialogo rievocando stilemi polifonici e contrappuntistici, in modo che mi possa riconoscere nel loro scambio e seguire gli spunti musicali che crescono in me stesso. […] Il meglio che puoi sperare, per me, è che tu possa esprimere una musica profondamente affine a quello che stai ascoltando e che hai in mente, questo, per me, rappresenta l’elemento più alto dell’arte musicale improvvisata.”

Il concerto prevede la partecipazione di: Barre Phillips, Roberto Bonati, Andrea Grossi, Giancarlo Patris e Giacomo Marzi al contrabbasso; Laurent Charles, Lionel Garcin,Gabriele Fava, Manuel Caliumi e Riccardo Luppi al sax; Gèrard Fabbiani al clarinetto basso; Vlatko Kucan al clarinetto; François Rossi alle percussioni; Emmanuel Cremer al violoncello, Patrice Soletti alla chitarra elettrica; Gyorgy Kurtag live electronics; Roberta Baldizzone al piano, Luca Perciballi alla chitarra elettrica; le voci di Elena Rosselli, Angeli Malagisi e Diletta Longhi.

L’improvvisazione musicale sarà abbinata a quella su tela per mano di Alberto Ferretti.

Per informazioni:

Casa della Musica Piazzale S. Francesco – tel. 0521/031170

Biglietti: ingresso €. 10,00 ridotto studenti €. 5,00

 

Barre Phillips nasce a San Francisco, California, nel 1934. Incomincia a suonare il contrabbasso da autodidatta nel 1947. Dopo aver studiato linghe all’Università di Berkley, dal 1962 si stabilisce a New York per dedicarsi alla musica a tempo pieno. In seguito, lo ritroviamo stabilmente sulla scena del jazz e della musica contemporanea. A New York studia contrabbasso classico con Frederick Zimmermann. Negli anni ’60 registra con Leonard Bernstein e la New York Philarmonic, così come con le formazioni di Jimmy Giuffre, Archie Shepp, Attila Zoller, Heiner Stadtler e Gunther Schuller

Dal 1964 prende parte a tournée internazionali con il Georg Russel Sextet, il trio di Jimmy Gufare, diversi gruppi di Attila Zoller e il Peter Nero Trio. Nel 1967, per motivi che esulano dal contesto musicale, compie un viaggio in Europa, dove resterà a vivere. Attualmente risiede in Provenza, nel sud della Francia. La sua registrazione del 1968 in solo (Journal Violone negli Stati Uniti, rieditato sotto il titolo di Unaccompanied Barre in Inghilterra e Basse Barre in Francia) è la prima incisione assoluta di un solo per contrabbasso di musica improvvisata. L’incisione del 1971 con Dave Holland – Music from Two Basses – è comunemente ritenuta  la prima registrazione di un duo contrabbassistico jazz. Nell’ottobre del 1969 fonda il gruppo Le Trio con il saxofonista John Surman e il batterista Stu Martin, formazione che ha segnato la storia del Free Jazz. Negli anni ’70, lavora con la danza contemporanea al GRTOP, il Gruppo di Ricerca Teatrale dell’Opéra di Parigi di Carolyn Carlson, pur portando avanti con costanza un’intensa attività sulle scene del Free Jazz. Negli anni ’80 incontra il regista cinematografico Robert Kramer e compone per i suoi film. Lavoreranno insieme per vent’anni. Alla fine di questo decennio, Barre Phillips decide di consacrarsi principalmente alla musica improvvisata e ai suoi concerti dal vivo, ma continua a comporre per la danza, il cinema. In seguito suona regolarmente con la London Jazz Composers Orchestra diretta da Barry Guy e inoltre, dal finire degli anni ’90 ad oggi, con il Trio LDP (Leimgruber, Demierre, Phillips). Lavora sempre con la danza, specialmente con Julyen Hamilton, e dà numerose classi per i musicisti e i danzatori che lavorano sull’improvvisazione. Come improvvisatore ha lavorato, fra molti altri, con i bassisti Peter Kowald e Joëlle Léandre, con il chitarrista Derek Bailey, i clarinettisti Theo Jörgensmann e Aurélien Besnard, i saxofonisti Peter Brötzmann, Evan Parker e Joe Maneri e il pianista Paul Bley. Ha presieduto le associazioni International Society of Bassists, Musique Action Puget, Octobasse e Acte Kobé, è tuttora Presidente del CEPI (Centro Europeo per l’Improvvisazione) e direttore artistico della Cie Barre Phillips. Dal 1988, Barre Phillips è Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere.

Scopo principale di ParmaFrontiere e del ParmaJazz Frontiere Festival è promuovere progetti nell’ambito del jazz e della musica contemporanea, alla ricerca dei suoni e delle musiche di “frontiera”, intesa come confronto e contaminazione tra i diversi generi del jazz, della musica improvvisata, della musica etnica e delle musiche “classiche” extra europee. Questo ideale produttivo è stato perseguito, negli anni, sia attraverso alcune commissioni inedite sia attraverso la presentazione di progetti musicali particolarmente significativi, fino alla creazione di un’etichetta discografica autonoma.
Il festival si è da sempre presentato come un organismo duttile, elastico e vitale, orientato verso “immaginarie frontiere” che possano essere un luogo di incontro, fisico e spirituale, tra le multiformi culture ed i diversi linguaggi artistici che caratterizzano la contemporaneità del nostro “villaggio globale” (il jazz, la musica improvvisata, le musiche “classiche” extra europee)..

In questi anni si sono esibiti al festival centinaia di artisti: musicisti, danzatori, attori, fotografi e pittori. Tutti insieme, hanno contribuito a rendere ParmaJazz Frontiere uno delle realtà più interessanti e di riferimento tra tutti i festival europei.

Compositore, contrabbassista, direttore d’orchestra. Nato a Parma nel 1959, Roberto Bonati deve la sua formazione allo studio del contrabbasso e agli studi letterari e di Storia della Musica. Studia composizione con Gianfranco Maselli e Herb Pomeroy, direzione d’orchestra con Kirk Trevor. Presente sulla scena italiana dal 1980, ha al suo attivo una lunga esperienza sia come solista e leader di propri ensemble (dal quartetto alla ParmaFrontiere Orchestra), sia al fianco di Giorgio Gaslini (dall’esperienza del Globo Quartet, alla Proxima Centauri Orchestra, al Chamber trio con Roberto Dani) e di Gianluigi Trovesi, e all’interno di prestigiose formazioni cameristiche (Ensemble Garbarino e Quartettone) e sinfoniche (orchestre della Rai di Milano e Torino).

Con le formazioni Musica Reservata e Rara Quartet ha effettuato numerose tournée in Italia e in Europa e come leader del Silent Voices Quartet (Stefano Battaglia-pianoforte, Riccardo Luppi-flauti e sassofoni, Anthony Moreno-batteria) ha inciso, nel 1995, il CD Silent Voices. Dal 1996 è Direttore Artistico del ParmaJazz Frontiere festival. Nel 1998 ha creato la ParmaFrontiere Orchestra per la quale ha composto: I Loves you Porgy (1998), dedicata alla musica di G. Gershwin, Le Rêve du Jongleur: memorie e presagi della Via Francigena (1999), basata su una rilettura di musiche medievali, …poi nella serena luce…, omaggio ad Attilio Bertolucci (2000), The Blanket of the Dark, a Study for Lady Macbeth (2001), A Silvery Silence, frammenti da Moby Dick (2003), progetti applauditi in tournée italiane e all’estero. Nel 2000, su commissione del Festival de la Medina di Tunisi, ha presentato Chants des Troubadours con il suo Chamber Ensemble (Lucia Minetti-voce, Riccardo Luppi-flauti e sax soprano, Mario Arcari-oboe, Vincenzo Mingiardi-chitarra, Stefano Battaglia-pianoforte, Fulvio Maras-percussioni).

Del 2005 è la produzione Un Sospeso Silenzio, dedicata a Pier Paolo Pasolini, eseguita in anteprima nella decima edizione del ParmaJazz Frontiere festival e presentato, fra l’altro, al Festival Internazionale di Cinema Contemporaneo di Città del Messico. Fiori di neve è del 2007 ed è ispirato alla tradizione letteraria degli Haiku (hai: pellegrinare, viaggiare – ku: poesia) e realizzato con l’Haiku Ensemble, un lavoro teso alla scarnificazione della materia musicale che segna l’approfondimento del dialogo con lo strumento voce che ha negli ultimi anni ulteriormente sviluppato grazie anche alla collaborazione con Diana Torto. Al 2011 risale Tacea la notte placida da cui è nato il progetto discografico in onore di Verdi Bianco il vestito nel buio. Roberto Bonati ha maturato negli anni un linguaggio molto particolare, approdando ad una sintesi di alcuni dei molteplici linguaggi musicali che ha frequentato.

La musica di Bonati attinge costantemente alla contemporanea e al jazz, un jazz che non è mai genere, ma linguaggio, raffinato e capace di costruire intensi pannelli emotivi e di restituire in chiave differente poesia e cultura, grazie anche ad un particolarissimo uso della vocalità, in particolare di quella femminile. Dopo una prima collaborazione con il Conservatorio “A. Boito” di Parma nel 1994, dal 2002 è docente di Composizione Jazz e Improvvisazione nonché Capo Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali presso lo stesso, contribuendo a rendere il Conservatorio un polo di attrattiva anche per la musica contemporanea. Da sempre affascinato anche da altre espressioni artistiche, ha scritto musica per il cinema e la danza. Ha inciso per le etichette ECM, Soul Note, Splasc(h) Records, MM Records, CAM, Imprint Records, Nueva, Giulia, ParmaFrontiere (etichetta da lui fondata).

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