Archivio dei Sogni di Antonia Ciampi, propone un viaggio in un percorso sensoriale attraverso il mondo magico delle suggestioni

Archivio dei Sogni di Antonia Ciampi, propone un viaggio in un percorso sensoriale attraverso il mondo magico delle  suggestioni – Un’esperienza sensoriale straordinariamente suggestiva lungo le stanze della Casina delle Civette

dove installazioni mobili, arredi e sonorità d’epoca evocano la presenza del Principe Giovanni Torlonia

 

 

Lascia che il tuo silenzio sia anche il mio parlarti,
lucido come fiamma, semplice come anello.
Tu sei come la notte, taciturna e stellata.
Di stella è il tuo silenzio, così lontano e semplice.

(Mi piaci silenziosa, Pablo Neruda)

 

 

L’arte può essere un racconto che fa rivivere i ricordi. Così l’ Archivio dei Sogni di Antonia Ciampi regala uno straordinario percorso sensoriale attraverso il mondo magico (e misterioso) delle  suggestioni.

 

In un incontro aperto e poetico tra ‘Arte-Uomo-Natura’, l’artista rivela le sue teche di memoria, ‘wunderkammer’ (camere delle meraviglie) miniaturizzate, dove scoprire emozioni da trattenere e sprigionare.

Rubate dalla natura e restituite dalla vita, le sue opere intrecciano vita reale e dimensione esoterica, simbologia e storia, in un affascinante colloquio tra la dimora del Principe, i colori del Parco che l’accoglie e la luce di Roma.

 

Le installazioni site-specific di Antonia Ciampi sono state in gran parte ideate e realizzate per la mostra ARCHIVIO DEI SOGNI, a cura di Claudio Strinati, da giovedì 5 dicembre 2013 a domenica 30 marzo 2014, e per la prestigiosa sede che la ospita, la Casina delle Civette di Villa Torlonia, comprendendo lo spazio antistante della Dipendenza.

Il progetto è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i Servizi Museali di Zètema Progetto Cultura.

 

Il lavoro di Antonia Ciampi si snoda sul filo sottile della memoria: per l’artista “guardando le stelle e seguendo le tracce dei pensieri che, nel loro divenire scrittura liquida, disegnano il futuro”. Opere di grandi dimensioni, sculture e arredi ‘abitano’ lo spazio onirico della Dipendenza fino all’interno della Casina delle Civette, restituendo in ogni sala la presenza del Principe Giovanni Torlonia.

Nel portico di ingresso alla Dipendenza una grande installazione introduce alla visita: è una gigantesca ragnatela cristallizzata, simbolo e metafora della memoria, della vita, e di tutte le relazioni che ogni essere umano intesse nella propria vita. “Nel tessere la ragnatela ho riprovato l’emozione di disegnare nel vuoto” spiega l’artista “In questo modo è come se si disegnasse l’invisibile, perché la ragnatela si vede solo quando è sporca o è illuminata, cosi come la vita delle persone che si rende evidente solo per bellezza o per negatività. La ragnatela è la storia della nostra  vita, è un tessuto di relazioni che si possono aprire e chiudere, relazioni che si cancellano e che si possono riscrivere”.

 

Lo spazio della Dipendenza, più neutro nella connotazione stilistica ed architettonica, ospita allora BIRTHDATE , il cielo astrale, ritratto cosmico che connette l’uomo alle stelle, con l’esoterismo del mistero della nascita.

Ancora, opere in vetro dallo stile contemporaneo come l’Archivio dei sogni, Mi piaci silenziosa e Waterscape, che offrono una dimensione un po’ rarefatta e magica, predisponendo alla scoperta della Casina delle Civette, già teatro delle sperimentazioni vetrarie del Cambellotti.

 

Il Principe Giovanni Torlonia è all’interno della sua dimora e abita tutte le sue Stanze.

Sarà possibile allora ‘conversare’ con lui, sedersi accanto sul divano ad ascoltare il Flauto Magico o, ancora, ‘leggere il suo ritratto’ trascritto su un cuscino.

Dalla tappezzeria del Fumoir alla cassa matta della Stanza del Chiodo, dal letto di piume con uova di rondini nella Stanza delle Rondini alla pioggia delle riflessioni nel Salottino delle 24 ore, fino ai dittici nella Stanza dei pavoni: tutte le installazioni che ‘arredano’ la Casina fanno rivivere l’atmosfera elegante di un tempo sospeso che si nutriva di bellezza.

 

Non manca la musica, presente come sottofondo artistico diffuso attraverso l’innovativo sistema della sonosfera, che propaga all’interno della Casina melodie d’epoca.

I materiali – oltre agli elementi naturali – sono vetro, piombo, tela e gommapiuma. Il vetro, trasparente, resistente e insieme fragile. Il piombo come una matita da disegno che lascia una traccia più pesante. Mentre la tela è la trama, nella gommapiuma c’è morbidezza.

Antonia Ciampi aggiunge “nei miei lavori intendo recuperare il rapporto tattile; il tatto è il primo ricostruire”.

La fruizione, estetica ed emozionale, è dunque completa.

 

Per ARCHIVIO DEI SOGNI  l’artista – che nel suo passato artistico è stata fortemente connotata per un’intensa ricerca e produzione artistica nel linguaggio della segnaletica – ha svolto un’approfondita ricerca sulla storia dell’ edificio, su tutta la simbologia rappresentata (a partire dal progetto originale dell’Architetto Iapelli), alle varie e successive modifiche suggerite dal suo proprietario nel corso degli anni ad architetti ed artigiani, e alla biografia dello stesso Principe, recuperando scritti autografi, foto ed ambientazioni originali.

Ha dunque creato una civetta, omaggio e dono alla prestigiosa sede che la ospita. La civetta, portatrice  della conoscenza razionale, e quindi dell’interpretazione dei segni, guardiana della casa, viene universalmente riconosciuta come simbolo di confine tra vita reale ed esoterico, tra comunicazione pratica e sottintesa, creativa.

Insieme alla civetta un altro animale, presente in molti ambienti interni ed esterni alla Casina, apre le porte della scoperta simbolica: la chiocciola. Attraverso la sua spirale rappresenta la rigenerazione periodica, la rinascita e l’eterno ritorno. Come un perfetto Virgilio accoglierà il visitatore, sotto forma di scultura trasparente e liquida come l’acqua.

 

 

Antonia Ciampi

ARCHIVIO DEI SOGNI

Musei di Villa Torlonia, Casina delle Civette e Dipendenza

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