Al via, fino al 25 febbraio, la 24^ edizione del Festival MetJazz di Prato “Storie e viaggi in Jazz”

Sia avvia con l’omaggio a due grandi icone jazz come Thelonious Monk e Chet Baker la XXIV edizione del festival MetJazz organizzato dal Teatro Metastasio di Prato con la direzione artistica di Stefano Zenni.

Tema del 2019 è “Storie e viaggi in jazz”, che ha trovato la sua prima espressione nel concerto di domenica 3 febbraio con la New Talents Jazz Orchestra diretta da Mario Corvini per il progetto dedicato a Thelonious Monk Our Monk, promosso da Fondazione Musica per Roma con il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” cui collaborano varie istituzioni italiane, tra cui il Teatro Metastasio di Prato.

Martedì 5 febbraio alle ore 21.00 al Teatro Metastasio va in scena Tempo di Chet. La versione di Chet Baker, un originale spettacolo-concerto che sovrappone la scrittura drammaturgica di Leo Muscato e Laura Perini e la partitura musicale curata e interpretata dal vivo da Paolo Fresu – con un cast di attori e i musicisti – per rievocare in un flusso organico di parole, immagini e musica lo stile lirico e intimista di Chet Baker, uno dei miti musicali più controversi e discussi del Novecento, in bilico tra tragedia e leggenda, maledettismo e bellezza. È il racconto di un mito: la nascita tra gli ultimi, il talento precoce, il successo, la ribellione, le donne, l’alcol, la droga, l’autodistruzione e la strana morte (un volo dalla finestra di un hotel, sotto l’effetto di stupefacenti). In scena, ad accompagnare la tromba di Paolo Fresu ci sono Dino Rubino al piano e Marco Bardoscia al contrabbasso che eseguono alcuni standard cari a Baker e altri brani scritti appositamente per la pièce. E, tra gli attori, accanto a Alessandro Averone nei panni del bello, dannato e talentuoso Chet, si alternano su una poltrona in pelle a dare testimonianza del suo genio Rufin Dho, Simone Luglio, Debora Mancini, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Graziano Piazza, Laura Pozone.

Inoltre, a partire dalle ore 19 di martedì 5 e fino al 25 febbraio nel Foyer del Teatro Metastasio sarà visibile la mostra fotografica Jazz Poster/dieci variazioni serigrafiche, 1971-1972 di Roberto Masotti, con i poster realizzati e distribuiti nei festival del jazz degli anni Settanta, impreziositi dagli autografi dei protagonisti ritratti.

Gli altri eventi pratesi, suddivisi tra Teatro Metastasio e Teatro Fabbricone:
Lunedì 11 febbraio alle ore 21 al Teatro Fabbricone, due diversi viaggi in trio mettono a confronto due diverse concezioni del racconto musicale: da un lato, al DEBUTTO IN PRIMA ASSOLUTAAntonino SiringoAndrea Tofanelli e Ares Tavolazzi rendono Omaggio a Sun Ra, rileggendo il suo sound fisico e trascinante in modo contenuto e controllato, da camera, facendo a meno della batteria ma conservando la forza ritmica della musica originaria; dall’altro Claudio FilippiniLuca Bulgarelli e Marcello Di Leonardo con Before the Wind fanno esplodere una macchina narrativa con arrangiamenti ricchi di svolte, cambi d’atmosfera, composizioni di ampio respiro o bozzetti fortemente caratteristici in un trio a parti equivalenti.
Lunedì 18 febbraio alle ore 21 al Teatro Fabbricone Massimo Falascone Seven propone insieme al suo gruppo Méliès, un percorso musicale costituito da brani ispirati ai cortometraggi di Georges Méliès, poeta e inventore del cinema come sogno, precursore nella tecnica del montaggio e degli effetti speciali. Composizioni originali con grande spazio all’improvvisazione e omaggi ad alcuni grandi del recente passato, sempre nello spirito poetico e visionario di Méliès, con apparizioni, ripetizioni e metamorfosi, esposizioni e dissolvenze, giochi di prestigio, formule magiche e viaggi verso mondi sconosciuti.
Lunedì 25 febbraio alle ore 21 al Teatro Metastasio Maria Pia De Vito insieme al suo trio porta in scena Core/Coração, una versione napoletana in chiave jazz delle storie del brasiliano Chico Buarque, tra i più noti autori e interpreti della Bossa Nova ma soprattutto poeta e genio assoluto della canzone contemporanea brasiliana. Mentre la lingua napoletana dona una profondità mitica al cantare gli ultimi, i marginali di una società spietata e egoista che trova redenzione solo nell’amore, il jazz è il veicolo privilegiato del riscatto di popoli aperti al dialogo: nel ritmo, nella danza, nel canto e nell’improvvisazione schiavi, reietti, esclusi tornano protagonisti grazie al meticciato, che investe culture e classi sociali. Un appuntamento realizzato in collaborazione con Musicus Concentus.

Si terranno poi altri 3 appuntamenti realizzati in collaborazione con la Scuola Comunale di Musica Giuseppe Verdi di Prato racchiusi tra gli eventi di METJAZZ OFF:
Domenica 10 febbraio alle ore 11 presso la Scuola di Musica Verdi in un Incontro con Roberto Masotti – grande fotografo, ma non solo, un generatore di idee, uno stimolatore entusiasta di progetti, un connettore di esseri umani -, si esplorano le Storie in uno scatto entrando nelle pagine di Jazz Area, un libro fotografico edito dalla casa editrice Seipersei che racchiude quasi 50 anni di storia di musica jazz internazionale, con i ritratti di Miles Davis, Keith Jarrett, Archie Shepp, Carla Bley, Sam Rivers, Cecil Taylor, Charles Mingus, Ornette… Si tratta di un testo che si basa su una particolare e necessaria prospettiva autobiografica, parla della vita in musica attraverso i tanti incontri diretti e le infinite occasioni di musica dal vivo, analizza l’idea d’improvvisazione nel suo tipico esprimersi afro-americano e nelle sue trasformazioni europee, è la lente attraverso la quale Roberto Masotti ci parla della sua lunga storia con il jazz.
Domenica 17 febbraio alle ore 21 presso la Scuola di Musica Verdi si intraprende un Viaggio nel suono con il concerto ST()MA di Cristiano Calcagnile, dove “stoma” sta per “bocca” in greco, ma anche per la fessura attraverso cui le piante respirano in botanica, quindi per intersezione, luogo di passaggio. E difatti, una fluidità di stati, dal solido al gassoso, dal liquido ancora al solido, contraddistingue il sound di Calcagnile, che utilizza vari strumenti oltre la batteria, inclusa la chitarra.
Domenica 24 febbraio alle ore 11 presso la Scuola di Musica Verdi una Conferenza di Stefano Zenni sulle Storie e immagini del jazz al cinema illustra l’incontro non sempre lineare e felice tra queste due arti e, citando momenti di gloriosa fusione di musica e immagini e grandi equivoci sorti dall’utilizzo di una visione stereotipata del jazzista come artista maledetto (si pensi a Chet Baker) prova a analizzare il modo in cui il cinema ha veicolato una certa idea delle vite dei jazzisti e del significato della musica.

Il festival è organizzato dal Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con Scuola Comunale di Musica Giuseppe VerdiMusicus Concentus e Pinocchio Jazz Club di Firenze.

PREZZI ABBONAMENTO E BIGLIETTI 
Il festival è organizzato dal Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con Scuola Comunale di Musica Giuseppe VerdiMusicus Concentus e Pinocchio Jazz Club di Firenze.
Info sul programma completo: https://www.metastasio.it/it/met-jazz/

Teatro Metastasio – tel. 0574.608501
Prevendite disponibili al botteghino, presso i rivenditori convenzionati e online al link https://ticka.metastasio.it/

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