Farsi, l’installazione di Raffaele Curi alla Galleria Foro Traiano di Roma

Un vero successo la action “Farsi” di Raffaele Curi che è stata presentata sabato 19 marzo negli spazi della galleria Foro Traiano. Ispirato all’idea del “nascondimento”, nel segno di Man Ray, dei suoi allievi Christo e Jeanne-Claude che elevano le potenzialità di un’immagine nascondendola, e prima ancora, di Tiziano e di Leonardo da Vinci, l’opera nasce in virtù dell’idea di sottrazione, del nascondere per svelare. Al centro le due protagoniste: due scatole, che durante l’installazione, hanno svelato passo dopo passo simboli e personaggi. Una donna cieca, senza veli, incede lentamente alla ricerca disperata della verità. Un uomo di colore vorrebbe, invano, tornare dentro a nascondersi, a proteggersi. ”Vivremo quando sapremo che dire non svelerà il nostro volto”.  Il titolo, non è stato scelto a caso. ‘Farsi’, infatti, è anche il nome della lingua ufficiale dell’Iran. L’ispirazione è quella della vicenda delle scatole dei Musei Capitolini, utilizzate per ”nascondere” le nudità delle sculture classiche al passaggio del Presidente iraniano Hassan Rouhani in visita a Roma. Ma quest’anno, l’anno del Giubileo si trasforma magicamente in un dialogo fitto e intenso tra culture millenarie. Sotto il cielo stellato nella splendida cornice del Foro Traiano a partire dalle 22 i quattro attori hanno cambiato, mischiato e alternato, ogni 12 minuti, musica, poesia, simboli e frasi. Protagonisti della action, gli attori Valentino Agunu (interprete dell’ultimo film di Pupi Avati “Le nozze di Laura”), Federico Le Pera (protagonista dello spettacolo teatrale “Full Monty” e delle fiction “Tutti pazzi per amore” ed “È arrivata la felicità”), Barbara Bonanni (model e attrice di cinema, teatro e televisione), Umberto Improta (ha partecipato alla performance “Organze cod. 116-7” di Raffaele Curi).

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