½ Vivo ½ Postumo: Max Arduini con i suoi personaggi in musica al Notebook dell’Auditorium

½ Vivo ½ Postumo: Max Arduini con i suoi personaggi in musica al Notebook dell’Auditorium – Venerdì 9 Marzo, presso il Notebook dell’Auditorium Parco della Musica (ore 18.00, ingresso gratuito),  Max Arduini incontrerà il suo pubblico per raccontare gli uomini, le donne del suo ½ Vivo ½Postumo, il suo più recente album. Interverranno all’incontro, fra parole e musica,  Renato Marengo, giornalista critico musicale e produttore che da sempre supporta questo artista. E Claudio Poggi, editore dell’album (Edizioni Marechiaro) e fondatore della label Clapo Music. Al fianco di Max suonerà la sua FuoriQuota Band, al mandolino Valdimiro Buzi, arrangiatore dell’album stesso.

Cantastorie di anime e di persone, Max Arduini con le sue canzoni dipinge con passione ed ironia personaggi di varia umanità: si va dalla poliedrica varietà dei fenomeni da baraccone de La varietà dei Nani alla dolorosa epopea degli indiani d’America di Sitting bull. O ai confini labili fra mondo reale e mondo dei fumetti in Fumetto di Pesce. Ci sono poi i tuffi nel marasma scomposto delle note da cui, miracolosamente, nascono canzoni (La bestia nel campo di note). Ma ci sono anche gli operai come Api che cambiano il mondo, ma nessuno lo sa. E poi il grande mito di Marco Pantani inSul col Du Galibier. E il tempo un po’ sgangherato dei bilanci di Un sordo mormorio. O il viaggio nella memoria della propria stessa biografia, da Ravenna a Roma, con la sua valigia di note e di sogni in Dal ‘72. Quei sogni che, per ciascuno di noi, potrebbero diventare treni perduti o in perenne ritardo, come in Treni tremens.

Poliedrico e sanguigno, come l’ha definito qualcuno, Max Arduini è un cantautore nel senso più pieno della parola: un autore cioè che plasma parole a braccetto con i suoni e che utilizza il verbo come strumento per raccontare e per scolpire storie, personaggi e pensieri. Mettendo la passione in ogni verso e in ogni accordo.
Ogni canzone di Arduini è un po’ come piccolo grande film: paesaggi e personaggi compaiono e attraversano l’ascolto, tracciando emozioni e pensieri.
Ravennate d’origine, non a caso, Max si è formato nei circuiti underground del riminese e della Romagna, quella dei locali dove si fa musica la sera, delle fisarmoniche (il bisnonno suonava la fisarmonica), del mare e della nebbia fitta. Cascato su un palco quasi per caso alla fine degli anni ‘80, Max ha oramai alle spalle 30 anni di musica, di quella quotidiana, fatta di palchi e di locali. Fra gli artisti di The best of Demo 2010-11 è il primo classificato del Mei 2011 con La settima casa.

Articolo precedenteFormedil e Polizia di Stato: Formazione e prevenzione per la sicurezza stradale
Articolo successivoLa mostra internazionale dei finalisti del Premio Arte Laguna torna all’Arsenale di Venezia